Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

domenica 29 novembre 2009

Il mare d'inverno


T'infili nell'ombra della mia malinconia e trafiggi le certezze.
A cosa ti serve cingermi i fianchi?
Vuoi strapparmi il respiro, riempiendomi di dolore immacolato.
Stringo e digrigno i denti.
Spasmi sottili ed impercettibili cozzano contro la costante degli avvenimenti.
Il destino è amaro se non lo addolcisci quanto basta.
Vivide essenze d'ombra, saettano e danzano davanti agli occhi sorpresi.
Dentro ogni lacrima c'è una consapevolezza nascosta ed inquieta che t'avvolge di calore e ti abbraccia e ti affoga in essa.
Il mare, dagli occhi, dentro me.

sabato 28 novembre 2009

I'm tired and i want to go to bed


Esiste la stanchezza di corpo e quella di mente.
Sono affetta dalla seconda, quella pallida e tediosa che ti protegge e ti fa pallina e che ti fa dormire ore vergognose.
Mi alzo con la stanchezza negli occhi, la mente, assente, dimentica piccole e grandi cose e me.
Cerco di ovviare ai gesti meccanici della quotidianità, mi faccio violenza e saltello.
Ogni giorno mi prometto di fare movimento, di creare aspettative, di rendere meno pesante questa convivenza forzata con me.
Ma sono stanca e incespico sulla prima difficoltà rendendole grazie.
Il barlume di lucidità m'invita a reagire.
Ed io rimando a domani.
E lo faccio ogni giorno.

mercoledì 25 novembre 2009

7 piccoli indiani


Che poi fa un freddo porco nelle camere ardenti.
Che tanto che cazzo gliene importa a chi dorme.
Sono gelati, loro.
Mi sono fatta un giro tra i cadaveri.
Il più giovane aveva 81 anni.
Bell'età.
Tutte donne e tutte vedove, a dimostrazione del fatto, che in qualche modo riusciamo a fregarli sti uomini.
Ho immaginato che l'anima di ognuna si trovasse accanto al proprio feretro.
Non foss'altro per dare l'ultima carezza a chi passasse di là per un saluto.
Così mi sono presa sette carezze, delle quali sei da perfette sconosciute alle quali ho lasciato un sorriso.
Non so perchè ma oggi la morte mi fa meno paura.
La vita, invece, continua a procurarmi gravi crisi di panico...



lunedì 23 novembre 2009

Goodbye


Che se poi ci pensi bene, c'è solo una cosa che non fa alcun tipo di distinzione.
Belli, brutti, grassi, magri, giovani, vecchi, buoni, cattivi.
A lei frega poco.
Arriva e ti prende.
A volte lo sai e te lo aspetti, altre sembra che sia così e invece riesci ad eluderla almeno ancora un po', altre ancora ti fa un'improvvisata.
Non gliene frega un cazzo, non ascolta preghiere.
Lei lo sa che sono tutte storie inventate per farla apparire più dolce di quanto sia.
Sa anche di essere l'unica cosa certa della vita di chiunque.
E questo la rende potente ed unica.
Lascia un segno e si nutre di lacrime e dolore.
Oggi la nutrirò anch'io.

giovedì 19 novembre 2009

More than words


Sono facilmente coercibile.
Basta sapermi prendere e rimango inghiottita dal fascino delle parole.
Imprigionata nei dialoghi guizzanti.
Le menti luminose mi assorbono e resto incantata dalla bellezza di tutto quanto si possa esprimere a suon di sillabe e vocali che s'intrecciano.
Il silenzio è l'unica cosa che riesca ad imbarazzarmi a contatto con altre persone.
Come se in quei momenti galleggiassi alla ricerca di una boa per non sprofondare nel pertugio del nulla.
Riesco sempre a trovare qualcosa da dire.
Mi chiedo come facciano alcuni a non trovare nulla di cui parlare, rendendo certi incontri privi di significato.
Inutili come il nulla di cui fanno parte.

martedì 17 novembre 2009

Efelidi


"C'hai le lentiggini pure sulla figa!"
"Il criterio col quale la chiamate figa e non fica o passera è solo una derivazione dialettale?"
"Che c'entra....ti sto informando su uno stato di cose che ti appartengono"
"Non lo sai che le nostre parti intime rispecchiano la faccia che ci portiamo?"
"Ma che dici?"
"E' come se ti dicessi: c'hai una faccia di cazzo! E mica mentirei. Se avessi una bella faccia sarebbe plausibile che potresti avere un bel cazzo e probabilmente viceversa. Io ho le lentiggini sulla faccia, perchè non dovrebbero esserci anche lì?"
"Ma è la prima volta che le vedo!"
"Sulla faccia o sulla figa?"
"Di facce ne vedo tante"
"Questo presuppone che tu veda poche fighe"
"Ma no!"
"Per quanto ancora dobbiamo disquisire sull'argomento? Pensavo dovessimo scopare. Ora che ci penso non mi piace più la tua faccia. Pertanto neppure il tuo cazzo e andremo via io e la mia passera. O la mia fica. O, ancora, la mia figa e le sue lentiggini"

venerdì 13 novembre 2009

Sorry


Resta il fatto che lungo i percorsi immaginari della nostra esistenza, le cose vengano decisamente meglio di quanto accada nella realtà.
Certo, è facile.
E' solo pensiero.
Ho aperto le finestre del tempo infinite volte ed il mio sguardo sorrideva nel vedere tanta felicità.
Bisognerebbe rinascere con la consapevolezza di un vissuto, per non commettere più gli stessi errori.
Sta di fatto che è difficile imparare ad essere diversi da quello che si è.
Diversamente anche in questa vita avremmo modo di modificare quanto c'è di sbagliato.
Reiterare è quanto di meglio riusciamo a fare.
Con compulsione ossessiva e democratica.

giovedì 12 novembre 2009

Pazza idea



Prendo tempo.
Che voglio andare nel letto e schiantarmici.
Stare lontana da quelle oniriche distanze che nella notte si fanno quasi vere.
Dolorose.
Perchè mentre sei lì, sono palpabili e prima di renderti conto che non sta succedendo nulla, succede tutto.
E il suo contrario.
Non capisco cosa nutra i miei sogni, quale inconscia disapprovazione di me prenda il sopravvento e mi devasti.
Il fatto è che li vivo e rido e piango e mi dispero cercando l'uscita.
E non sempre la trovo.

lunedì 9 novembre 2009

Cosa conta


Sono cattiva, cattiva, cattiva, talmente cattiva sembrare buona.
Odio cappuccettorosso e cenerentola per non parlare di biancaneve.
Hansel e Gretel mi sembrano due decerebrati.
Faccio il tifo per la strega, a qualunque fiaba o realtà appartenga.
Sono vera, reale, sincera.
Vorrei imparare a mentire per vedere l'effetto che fa.
Ho il brutto vizio di parlare con i morti, quando vengono a rendermi conto delle loro azioni.
Non uccido gli insetti, neanche le zanzare.
Le scaccio via con la mano o accendo uno zampirone.
Lascio a qualcun altro il compito d'infierire.
E' così da sempre.

Non mi sopporto quando sono accomodante, il quieto vivere mi stanca eppure sono paziente e non perchè necessito di un tornaconto.
Ottimista anche quando mi cade un macigno sulla testa, se non posso usare il pollice è perchè devo allenare le altre dita.

"girogirotondocascailmondocascalaterratuttigiùperterra" non è una filastrocca, ma un inno.
Se casca il mondo cadiamo tutti.
Mi piacciono le cose comuni, quelle alle quali tutti dobbiamo sottostare.
Mangiare, cagare, dormire...di più, di meno, nessuno escluso.

Odio i potenti, eppure vorrei provare ad avere il mondo tra le mani.

Mi chiedo cosa ne farei.
Dipenderebbe dallo stato d'animo.

Potrei diventare lo zampirone dell'universo.

lunedì 2 novembre 2009

Non sono una signora


Passava i suoi giorni masturbandosi.
Alternava agli orgasmi, conteggi di quanti peli bianchi si dessero da fare a crescerle sulla figa.
Pensava all'inesorabilità del passaggio del tempo e di come si facesse sempre più evidente sul suo corpo.
Rughe e incanutimento, cellulite e grasso agglomerato sul culo, ossa doloranti e sempre meno sonno.
Si chiese perchè mai la vita fosse così crudele.
Quale fosse il motivo recondito dietro il quale si celava il passaggio dalla bellezza alla vecchiaia.
A che sarebbe servito sentirsi dire alle spalle che si, era stata una bella donna quando era giovane.
Dentro, il suo cuore palpitava allo stesso modo e i suoi istinti rimanevano inalterati e pieni di vita.
Il cuore di una ragazza nel corpo di una vecchia.
Giurò che non l'avrebbe ammesso mai, neppure di fronte alla più evidente evidenza.
Riprese a masturbarsi e godere.
Allo stesso modo.
Così, sempre.