Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 27 marzo 2009

Sperimentando



Commento libero e aperto...


(come i rutti)
17.40 fine dell'apertura...la libertà resta!

24 commenti:

  1. Dopo tante "piste" mentali, o seghe, come vuoi chiamarle, ci voleva un po' di relax. Quel dico e non dico, faccio e non faccio, taccio ma parlo, ecco, ora a qualcosa serve. Il piu' bel post del blog. Complimenti

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  2. ma io commento sempre libero e aperto...

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  3. io lascio un ruttino (mi devo distinguere no?)

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  4. Non vale...nella foto c'è il modello di faccina "Brunetta Style" che avevo in mente. Mentre l'impiegato pubblico ti parla, tu distrattamente sul dito medio ti disegni una faccina così e al momento del commiato, ZAC, gli pianti il dito medio con la faccina sorridente davanti. E poi cominci a correre ;)))

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  5. Ciao Amore. Ti ho raccontato dei peli che mi sono cresciuti (3) intorno al capezzolo seno sx? Io sono bionda, loro neri. Perchè? Sai che c'è da non dormirci di notte?

    MADAME K

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  6. Cicicucicicubesche To Brasil Sao Cafè

    Madame K

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  7. Occhio malocchio prezzemolo e finocchio

    Madame K

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  8. Ginooooo,
    da quanto tempo.
    Fondamentalmente è per te che ho riaperto i commenti.
    Mi dispiace che tu sia limitato e non veda oltre, perchè io dico e faccio, non lascio sospesi.
    Mi conosci e dovresti saperlo.
    Non è che ti confondi con quanto tu invero non sei in grado di affrontare?
    Oppure con qualcuno che dice sempre le stesse cose (ma non ti sei ancora stufato?)?
    Oppure sei ossessionato da quelle che tu chiami seghe mentali, dal momento che mi leggi sempre e mi segui nei miei spostamenti?
    Sapevo che a questo giro avresti commentato, perchè lo fai solo quando sei protetto dall'anonimato.
    Vigliacco e stolto.
    Stammi bene caro!

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  9. Gino ? Chi è Gino ? Io non ti conosco, non mi chiamo Gino e il mio voleva essere un commento simpatico. Ma vedo che la prendi male e offendi. Pazienza. Buona vita amore_immaginato

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  10. Andiamo bene... un altro troll??? ma che è sto periodo? dove leggo e leggo, ci sono solo troll... ma lasciare solo dei sani commenti umoristici, non sarebbe meglio e più gratificante???

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  11. Gino è il nome che attribuisco agli anonimi...
    E' vero quando dici di non conoscermi, in fondo non hai mai saputo nulla di me.
    Io non prendo male proprio nulla.
    Prendo solo atto.
    Buona vita a te

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  12. Già lo sapevo che si sarebbero potuti verificare episodi di questo genere...
    Ci sta Soniettina!

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  13. vedendo il dito mi è venuto in mente Four Rooms:
    « Ok Ted, presta attenzione, io farò due mucchietti qui sul bancone, un mucchietto è già tuo, e l'altro mucchietto potrebbe diventare tuo. Devi capire che noi la scommessa la faremo in ogni caso, che tu ci stia oppure no. Vuoi che sia tu a tenere l'accetta o... una cameriera messicana, o... un barbone che prendiamo dalla strada? Potrà comprare molta zuppa con quel mucchietto... Shh... È una corsa contro il tempo, Ecco... ora ho... ho... Ho perso il conto, quanto è quel mucchietto? 600. Ok. Ted sai quanto ci mette un americano medio a contare fino a 600? Attento può essere una fregatura. No signore. Circa un minuto meno che contare fino a... 700. Vedi Ted, la vita è piena di un miliardo di piccole esperienze, alcune non servono a niente, sono da dimenticare per sempre e quindi tu le dimentichi, altre esperienze invece puoi ricordarle per il resto dei tuoi giorni... 800. Ora, dal momento che ciò che ti proponiamo è così... Inusuale... Così fuori dalla norma... Ci puoi scommettere che quella di questa sera sarà una di quelle esperienze che restano. Allora Ted, visto che sarai costretto a ricordartela per tutta la vita devi solo decidere quale sarà il ricordo che avrai. Dunque, vuoi ricordarti per i prossimi quarant'anni, decennio più decennio meno, che oggi hai rifiutato mille dollari per un secondo di lavoro, oppure che oggi hai guadagnato mille dollari per un solo secondo di lavoro? »
    (Quentin Tarantino nell'episodio L'Uomo di Hollywood)

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  14. Sono come un gatto.
    Ho le unghie retrattili.
    Affilate e taglienti quando occorre e morbidi polpastrelli per accarezzare senza graffiare.
    Parlo con gli sconosciuti affinchè sia ingiudicabile.
    Parlo di nulla e di tutto.
    Anche nel silenzio ci sono verità incontrovertibili.

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  15. Ebbrava Amore...Concordo con lei...Secondo me il dito è il medio.. :)

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  16. just...stavolta anche se cancelli ho letto!!! eheheheh
    (certamente è il dito medio!)

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  17. ah ah ah.... tu mi fai m'orire.
    appena visto il dito (e capito il rie.speri.mento) ho pensato ad una esplorazione rettale...il sorrisino sul polp'astrello è pat'etico, l'occhietto lan.guido...con.fesso che ho riso. poi ho letto i commenti, non tutti perchè sono c'orsa a scrivere qui appena visti gl'indiani. non ti mollano i franchi tir attori?
    perdonerai il mio lessy.co...( hai fatto i bigli etti?) (ps mi piace questa faccenda dei commenti c'ammuffabili!...baci con lingua)[ma lo sai chi sono io? ti prego dimmi che mi riconosceresti fra mille]

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  18. certo che ti riconoscerei tra mille, sei la mia terrona preferita!
    Chissà perchè qualcuno ancora si ostina a perdere il suo tempo con me!
    Sarà perchè altrove s'annoia???
    Ciuff Ciuff!!!

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  19. che figata questa chat

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  20. c'era striscia la notizia oggi da me, da te chi c'era?

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  21. Stavo parlando alla zuccheriera, stamattina sul filo dell’alba. Lei mi guardava e ridacchiava tra uno sbadiglio e l’altro, con la testa leggera, ormai senza cappello. E’ una bella giornata di sole, anche oggi, ha sussurrato, e allora Tu perché hai quella faccia? Ho la solita faccia di quando mi agito sul letto di spine, che novità, ho sibilato. E’ solo sonno.
    Lei ha allungato la mano verso il cannolo alla crema. Però… che buono. Uh tu ci nascondi qualcosa…
    Che ci facciamo in piedi a quest’ora? Ha detto.
    Ed è così che mi sono accorta di loro. Sì, insomma, del fantasma e la zuccheriera.
    Facciamo il punto della situazione, ho detto. Che ci fa il tuo fantasma ancora qui? (e lascia in pace la mia zuccheriera, si lo so che non ti piace, l’ho avuta in premio con i punti al supermercato eh eh)
    Ripeto facciamo il punto della situazione : certe cose non le scrivo, certe altre non le dico. E allora com’è che le sai?
    Cioè, com’è che le sa la padrona del fantasma?
    La zuccheriera mi ha strizzato l’occhiolino. L’ho vista.
    Tu (cioè non proprio tu ma il tuo fantasma) hai detto : aspetta, prima mi lavo le mani e poi ti rispondo.
    Io ho riso, naturalmente. Ingarbugliando le carte. Ed ho cominciato a parlare in codice.
    So un sacco di cose, hai detto (il fantasma parlava ma la voce era la tua) so pure molte cose che non scrivi, che non dici, e non leggo neppure nel pensiero, le so e basta, non mi sforzo neppure di interpretarle.
    Uh, straniera, fregare tu mi vuoi… ho sibilato ancora… ( e questa volta hai riso tu)
    In tal caso dovresti saper riconoscere quando sono felice e quando sono triste e perfino quando mi sforzo di sembrare felice o di non sembrare triste.
    Sei quasi pericolosa. Fai già parte di casa, come quella mattonella lì?
    Sembravamo due matte per un istante, per un altro sembravamo due bambine. Monelle, s’intende.
    Ho seminato gli avversari. Ha detto la tua voce fuori dalle labbra del fantasma. Li ho seminati e ora vediamo cosa cresce.
    Azz! Ho urlato ridendo. Crescerà niente!
    Hanno sbagliato su di me. Hanno sbagliato su di te. Hanno sbagliato su di noi.
    Potrei perdonare tutti ora : un indulto speciale, dietro la mia risata.
    Tuttavia devo ancora svegliarmi bene. Cacciarti al nord, rinfilarti nel naso delle tue radici d’adozione di nebbia e sole scialbo e acqua di fiume. Devo rispedirti al mittente, farti schizzare via da questo sogno che non è una medicina, non è una distrazione ma non è neppure un caso. Devo riconiugare verbi al presente e far quadrare conti. Scrivere alla lavagna. Cancellare alla lavagna. Ripetere la filastrocca. Di bocca in bocca. Magari ondeggiando. Agitare aglio se aglio si usa contro i fantasmi, non so. Perché non posso affezionarmi troppo a te. Che te ne vai.
    Tenerti qui legata alla sedia, nascosta a ridacchiare, scaraventarmi giù da una notte da febbre a domandarti cosa.
    Potrei leggere i fondi di caffè. Le rimanenze di zucchero. E me le smentiresti, queste letture oscene, una dopo l’altra, ancora.
    Perciò prendo il cellulare e ti mando un sms, per intenderci, quello della zuccheriera che ogni volta che la prendo in mano, mi fa pensare a te.

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