Ha quel senso di palpebra che accenna a chiudersi che vorrebbe assecondare, di contro fa sforzi immensi per tenere gli occhi aperti e vigili sul mondo e il suo domani.
Ha dismesso i panni della crocerossina in azione e poco le importa, ormai, dei drammi interiori di chi le ha sfiorato il viso con carezze false e inopportune.
La presunzione dell'interesse rotola di fianco all'indifferenza quando questa sopraggiunge.
Srotola i pensieri come una pellicola impressa nella mente e rivede passaggi fugaci di personaggi che hanno pensato d'incantarla stupendola, dell'incapacità di perseguire intenzioni, del vuoto che portano con loro.
Decide di decapitare i ricordi, d'incollare altre facce su quelle che ormai sono sbiadite.
Ed è come se si moltiplicassero e nel contempo, sparissero per sempre.
Non capisce perchè le cose belle della vita si smaterializzino mentre il dolore resta impresso per un tempo indeterminabile.
Pensa che non sia una questione di proporzioni, ma solo di esasperazione del male.
E sa di non avere l'esclusiva di questa possibilità nè di molte altre.
Ci pensa una volta ancora a uno o due di quei volti.
Li accarezza perchè almeno di lei, possa restare un ricordo da serbare con dolcezza.
Ha dismesso i panni della crocerossina in azione e poco le importa, ormai, dei drammi interiori di chi le ha sfiorato il viso con carezze false e inopportune.
La presunzione dell'interesse rotola di fianco all'indifferenza quando questa sopraggiunge.
Srotola i pensieri come una pellicola impressa nella mente e rivede passaggi fugaci di personaggi che hanno pensato d'incantarla stupendola, dell'incapacità di perseguire intenzioni, del vuoto che portano con loro.
Decide di decapitare i ricordi, d'incollare altre facce su quelle che ormai sono sbiadite.
Ed è come se si moltiplicassero e nel contempo, sparissero per sempre.
Non capisce perchè le cose belle della vita si smaterializzino mentre il dolore resta impresso per un tempo indeterminabile.
Pensa che non sia una questione di proporzioni, ma solo di esasperazione del male.
E sa di non avere l'esclusiva di questa possibilità nè di molte altre.
Ci pensa una volta ancora a uno o due di quei volti.
Li accarezza perchè almeno di lei, possa restare un ricordo da serbare con dolcezza.
Il dolore si incolla ai ricordi e si stacca con difficoltà.
RispondiEliminaOgni cicatrice porta in seno una crescita, ogni sbiadita immagine un gradino percorso, la direzione non è chiara e non lo sarà fintanto che non si sosterà sull'ultimo pianerottolo.
RispondiEliminaBravooo!!!
RispondiEliminaYou write very well
Congratulations
Good weekend
Anche il bene lascia le sue cicatrici, ma ci è più semplice ricordare solo quelle lasciate dal male...eppure è davanti allo stesso specchio che ci mettiamo a contarle...
RispondiEliminaSi evaso, il dolore resta appiccicato con un bostic che andrebbe brevettato e non ci sono solventi in grado di dissolverlo...
RispondiEliminaRigenerato, ci sono direzioni che non sono percorsi. Ti ci trovi e stai come se ti toccasse a prescindere, te ne fai carico e lo vivi al meglio che puoi. Poi, un giorno ti volti e forse riesci a leggerci tracce di vita che ti hanno fatto crescere altre ti chiedi a cosa sono servite...
RispondiEliminabondearte, thank's a lot but you understand the italian language?
RispondiEliminaGood week to you
Max, il dolore lo leggi sulla pelle la felicità tra le pieghe di effimeri ricordi per quello è più semplice ricordare il primo e difficile scovare la seconda...bentornato!
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