Cercò un modo qualsiasi per non sentirsi addosso il peso di quel silenzio imbarazzante.
Avrebbe potuto discutere di farfalle e metamorfosi, di pioggia e vento, di scarpe in vetrina.
Suppose che avere troppe possibilità non gli desse l'opportunità di parlare di nulla.
Come se dal ventaglio delle scelte non sapesse quale privilegiare.
Camminavano quasi spalla contro spalla, sfiorandosi i tessuti degli abiti.
Eppure sentiva che stavano condividendo qualcosa in più di quella passeggiata, che nonostante la via fosse piena di folle agitate ci fossero solo loro, accompagnati da quel nulla ovattato.
Se i pensieri avessero potuto avere voce, quante cose si sarebbero scambiati.
Avrebbero eliminato ogni tempo passivo e, come se si conoscessero da tempo, sarebbero giunti laddove si arriva dopo anni di frequentazione.
All'incrocio lei svoltò.
Si girò un attimo e gli sorrise.
Lui ricambiò.
Si erano detti tutto.
Avrebbe potuto discutere di farfalle e metamorfosi, di pioggia e vento, di scarpe in vetrina.
Suppose che avere troppe possibilità non gli desse l'opportunità di parlare di nulla.
Come se dal ventaglio delle scelte non sapesse quale privilegiare.
Camminavano quasi spalla contro spalla, sfiorandosi i tessuti degli abiti.
Eppure sentiva che stavano condividendo qualcosa in più di quella passeggiata, che nonostante la via fosse piena di folle agitate ci fossero solo loro, accompagnati da quel nulla ovattato.
Se i pensieri avessero potuto avere voce, quante cose si sarebbero scambiati.
Avrebbero eliminato ogni tempo passivo e, come se si conoscessero da tempo, sarebbero giunti laddove si arriva dopo anni di frequentazione.
All'incrocio lei svoltò.
Si girò un attimo e gli sorrise.
Lui ricambiò.
Si erano detti tutto.
Un po come la massa oscura tra stella e stella costituisce in realtà la gran parte della materia dell'universo, allo stesso modo il silenzio delle cose non dette, i pensieri pensati e non espressi, gli sguardi parlanti e i sorrisi carichi di significati, rappresentano la maggior parte delle cose che diciamo. Ma altrettanto spesso proprio perchè non le esprimiamo a parole, non vengono capite. Non avessi la telepatia, io, ad esempio non saprei proprio come fare...
RispondiEliminaZitto va, che non avessi la pazienza oltre che la telepatia, l'ironia, l'incazzo, le varie e l'eventuali, sarei veramente rovinata!!!
RispondiEliminaEheheh, mizzega però di roba ce n'hai un casino, tu ;)
RispondiEliminaeheheh si si...peccato che venga sottovalutata da me stessa!!!
RispondiEliminaPuoi cortesemente darti una sberla sul coppino da parte mia?
RispondiEliminadelicato, anche nelle pagine scritte, che siano su carta o su schermo, troviamo degli spazi vuoti, dei silenzi fra le parole che riescono a inghiottirci e a farci sospirare
RispondiEliminaMax, mi spiace sono per la non violenza...soprattutto su me stessa!
RispondiEliminascrivere è più facile di vivere.
RispondiEliminaPuoi fermare gli attimi tra i silenzi e le parole.
Nessuno può interrompere il fluire dei pensieri.
Ghirigori che prendono forma e diventano silenziose parole urlate a casaccio...
non volevo porre un contrasto tra scrivere e vivere, scrivere è parte della vita per qualcuno. Per quanto mi riguarda, ho sentito molta vita scrivendo in alcune occasioni
RispondiEliminaIo, e tu lo sai, sento più vita tra le dita che nella vita vera.
RispondiEliminaQuando invento storie vedo vita, quando deliro c'è vita, quando traspongo vivo.
Non so più vivere la realtà e le sue sfumature...ma almeno riesco ancora a scriverle...
A me quello che dispiace è che in fondo ti compiaci di questa cosa...e non vorrei che questo fosse un preludio all'abituartici. Ti fai un torto, davvero.
RispondiEliminacompiacermene?
RispondiEliminaNo, semmai so che c'è ancora una parte di me capace di sentirla..per fortuna.
E' una luce alla quale mi tengo aggrappata.
Camminare stando zitti fa più rumore di un concerto degli AC/DC.
RispondiEliminaconcordo e sottoscrivo!
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