Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 30 settembre 2009

Tum Tum batte il cuore


Diamo per scontate un sacco di cose e smettiamo di prestarci attenzione fino a che non percepiamo un qualsiasi mutamento.
Per ventiquattroreventiquattro, sono stata a stretto contatto col mio cuore.
Lo potevo sentire mentre il suo ritmo mi rimbalzava nelle orecchie o sulla giugulare o pulsava lungo il passaggio tra la vena cava superiore e quella inferiore.
Attenta a quel sincronismo perfetto tra sistole e diastole, percependo ogni anomalia, ogni senso di vuoto che crea quel microsecondo in cui si presenta la mancanza di un battito.
Quell'attimo in cui hai paura che tutto stia per finire.
E spalanchi gli occhi per dimostrare che ci sei e ti rendi conto di quanto poco serva a spaventarti.
E pensi anche, che il giorno in cui tutto finirà, ci vorrà un attimo e non ci saranno resoconti.
E pensi anche che fra tutte le cose, forse è proprio questa la peggiore.

14 commenti:

  1. Io penso che se la fine sarà quella, sarà bellissima. Se invece dovrò star lì ore, giorni, mesi a far conti per far quadrare il bilancio della mia vita, cosa che da contabile dovrei saper fare a menadito, sarà tremendo. L'unica soluzione è andare in pari con la cassa in ogni singolo giorno. In modo da non aver crediti o debiti inaspettati. Mi preoccupi se senti il bisogno di ascoltare il tuo cuore battere...

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  2. Il fatto che non ci siano più resoconti da fare vuol dire smettere di esistere.
    Non è forse questo quello che fa più paura del dover morire?
    Non esiste una fine bellissima...esiste una fine e basta.
    Tu ti preoccupi?
    Pensa io come sono in ansia!!! :))

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  3. ....io credo che il resoconto, che ci piaccia crederlo o no, noi lo facciamo tutti i giorni, nel senso che "rendiamo conto". a noi stessi. e agli altri. delle nostre azioni. il giorno in cui tutto finirà non ci saranno appunto più resoconti : chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ed è esattamente e tremendamente questa la cosa che dovrebbe pungerci a muovere il culo da quella sedia e , finchè si è in tempo, non lasciare non fatto e non detto tutto ciò che si ha in mente e nel cuore di dire e di fare.
    Per il resto, spero di morire di botto e senza accorgermene, magari mentre sto facendo qualcosa che mi rende felice e contenta, e non già perchè non mi divori l'angoscia di giorni o mesi per far quadrare il bilancio, cosa che già mi impegna anche troppo giornalmente dal giorno in cui ho raggiunto l'età della ragione, ma solo per non aver abbastanza tempo per poter accomiatarmi. PLUFF.

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  4. Sono d'accordo con te.
    Anch'io spero di pluffare.
    Sul fatto del dover dire cose non dette e fare cose non fatte sono parzialmente d'accordo.
    Ovvero ci sono cose (non dette e non fatte) che hanno avuto tempo e luogo nella nostra ragione e se non abbiamo mai preso in considerazione l'opportunità di dire e/o fare, vuol dire che in fondo va bene così.
    Del resto, sul latte versato si sa benissimo che non si deve piangere!!!

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  5. guarda che abbiamo detto la stessa cosa ...."finchè si è in tempo, non lasciare non fatto e non detto tutto ciò che si ha in mente e nel cuore di dire e di fare" ---- è chiaro che se hai in mente e in cuore di non dire o fare, non dirai nè farai!

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  6. però, pensandoci bene, sul latte versato si può piangere e anche ridere, che sia inutile non saprei...

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  7. ciao Alessandra. Ho appena deglutito il caffèlatte... io quando scrivo (soprattutto stronzate colossali) sono molto istintiva... per esempio, ci illudiamo di avere ogni cosa (o persona) sotto controllo, oppure abbiamo già dei rimpianti prima ancora d'invecchiare... Non so...Bisognerebbe comportarsi come Dado, che nonostante sia un personaggio fittizio, ha una sua etica (piuttosto surreale). Un viado gli ha chiesto se era bisessuale, lui gli ha risposto: "no, tridimensionale". Questo potrebbe essere un moto d'ingenuità un pò infantile...

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  8. Ciao Fabrizia.
    Dado è stupendo e i dialoghi con Dodo sono incredibili.
    Avevo letto della tridimensione...avevo già riso.
    Ma di quelle risate morbide, laddove riconosci un'ironia intelligente che ti strappa quel sorriso di approvazione.
    Si, probabilmente bisognerebbe comportarsi come lui...

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  9. Spesso penso che andarsene senza dare spiegazioni, sia la cosa migliore da fare. Ma spesso penso anche che non è così. Diciano che ancora certe cose non le ho ben chiare, ecco...

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  10. citazione:
    "cosa c'è di più bello che dimenticare? Se non l'essere dimenticati?"
    Penso non importasse poi tanto di resoconti o similari a Wilde hihihihi
    Ma tirando le somme anch'io penso che il resoconto lo si faccia ogni giorno, magari inconsciamente, ma lo si fa....

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  11. evaso, non porti il problema...
    l'importante è poterne parlare ancora a lungo!!

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  12. Uh!
    Essere dimenticati mi fa tristezza.
    Cos'ho vissuto a fare se il rischio è quello che nessuno si ricordi di me?
    Io non so se faccio resoconti inconsci, ma so che scappo spesso da quelli consci.
    Che a volte fare i bilanci costa più che evitarli.
    Per ora posso ancora pensare che li farò domani, perchè oggi esiste ancora la possibilità del futuro...

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  13. Un'altra perla.Non sò più come dirtelo.

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