Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 6 novembre 2013

Another brick in the wall

In un mondo impazzito come il nostro, laddove tutti, a parole, sarebbero migliori, più grandi, più bravi e tutt'un'altra serie di bellezze paradossali e mistiche, mi chiedevo, ma se davvero.
Se davvero chi uccide impietosamente e senza scrupolo alcuno, fosse dato alla gente, le persone lo ucciderebbero con ricambiati sentimenti d'odio?
Perchè dichiarare di volere in pasto qualcuno, implica un'azione che se resta nell'immaginario collettivo, è sicuramente cruenta e devastante.
Ma in una realtà tangibile, sebbene non direttamente coinvolti, saremmo davvero capaci di uccidere qualcuno che ha ucciso?
Se davvero potessimo arrivare a sedere sullo scranno del potere, saremmo in grado di avallare le richieste di ognuno, di fare tutti contenti, di fare tutto quello che va fatto?
Se davvero volessimo cambiare le cose, personali, sociali, politiche o di qualunque altra specie, se davvero lo volessimo, non saremmo in grado di unire le forze e gli egoismi e soverchiare il sistema?
I muri veri si possono abbattere, quelli che dimorano nello stato mentale di ognuno, sono incrollabili.

(another brick in the wall - pink floyd)

14 commenti:

  1. Se davvero volessimo cambiare...se lo volessimo davvero come collettività, se ci rendessimo conto di farne parte. Il punto sta lì. Che il "volere è potere" molto difficilmente io l'ho mai visto andare oltre il mero tentativo di raggiungere obiettivi personali (per poi magari scoprire -dopo aver bruciato tempo ed energie- che da solo rischi di non poter riuscire a cambiare davvero un emerito cazzo di niente)...

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    1. Con la fantasia sono già oltre.
      Nella realtà c'è uno stallo incomprensibile

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  2. Ci sono già persone che uccidono chi ha ucciso.
    Ed accade quando non esiste giustizia. Quando il senso di vendetta prende il sopravvento e il "governo".
    Per secoli al "potere" è stato delegato il compito di uccidere chi uccideva. Poi la pena di morte è divenuta illegittima.

    Rispondo alla tua domanda finale: no.

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    1. Non parlavo di chi ha il "potere" di farlo, ma di noi in quanto persone fisiche.
      Se prendessero un assassino e lo mettessero in piazza e dicessero "ora fate voi" quanti davvero, senza coinvolgimenti personali, sarebbero in grado di attaccarlo fisicamente?

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    2. Quando certi criminali vengono colti sul fatto il fenomeno del linciaggio è abbastanza frequente, direi.
      Il problema è che la capacità di delinquete è strettamente correlata al livello nella piramide sociale: in alto nella piramide, molto potere criminale, in basso nella piramide, basso potere criminale.

      Per assurdo i primi a essere linciati sono i cirminali "potenti", quelli verso il vertice, che non solo non vengono percepiti come tali ma che vengono pure ammirati, riveriti se non adorati. Solo in rari casi si arriva "al linciaggio" dei vertici della piramide in processi altrimenti noti come rivoluzione.
      Solo che, nelle rivoluzioni accadono anche, con abbondanza, delle cose orribile. Ad esempio nella rivoluzione francese venne ghigliottinato Lavoisier, ad esempio.
      A volte il linciaggio invece non è in fragranza e spesso diventa un abuso di ingiustizia, spesso guidato.

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    3. Scritto male
      > Per assurdo i primi a essere linciati sono i cirminali "potenti"
      -> Per assurdo NON vengono linciati i criminali "potenti",

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  3. Occhio che il "fate voi" spesso libera la Bestia sopita... lo stallo invece è quello che sta portando il mondo alla sua inesorabile Fine. E non parliamo di altri secoli. Tra cinquantanni non ci sarà più acqua, cibo, petrolio; i tumori saranno dilaganti, il clima impazzito... non siamo capaci di sovvertire un bel nulla.

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    1. Secondo me lo crediamo soltanto.
      Io credo che il "fate voi", riporti invero allo stato quiescente.
      Credo, inoltre, che tu stia guardando un po' troppo oltre.
      Si ha l'abitudine di cercare di attribuire alle azioni, prospettive per il futuro, quando alla fine il vero obiettivo dovrebbe essere il presente.

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    2. Soverchiare il sistema? Domani mattina? ;)

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  4. Io penso che potrei arrivare a uccidere.
    Ci sono comportamenti che odio al tal punto e che considero così nocivi e ingiusti che la mia etica mi sosterrebbe in alcune azioni violente. In primis ci sono i reati e i comportamenti contro l'ambiente.
    Io potrei uccidere i parlamentari che votano le grandi opere in casa di altri, gli sversatori di rifiuti tossici e gli imprenditori che li riforniscono, potrei uccidere i palazzinari e i devastatori edilizia e la ghenga dei politicastri e ammiinistratorastri che ne sono correi.
    Potrei pure mitragliare i barconi dei migranti.

    Quindi è bene che io continui a rimanere senza armi.

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    1. Potrei è utopistico.
      Anche io potrei uccidere chi lede indegnamente.
      Ma nel mio immaginario.
      Sui migranti sappiamo già che la pensiamo in maniera differente.
      E, non servono le armi per uccidere qualcuno.

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  5. bella riflessione, davvero. Ti aspetto da me.

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  6. Bello il tuo blog!!
    Secondo me invece il segreto sta nell'abbattere i "muri" nella mente..è questo, te lo confermo, è possibile..;)

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