Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

sabato 30 maggio 2009

Cartavetro

"Non mi baciare...mi stai irritando tutta la faccia..."
"Hai ragione; è da qualche giorno che non mi rado!"
Si alzò e si diresse verso il bagno.
Mise la schiuma sul viso.
Si guardò allo specchio e vide una faccia che non gli apparteneva.
Prese il rasoio e cominciò a togliere il primo strato di pelle, poi il secondo e così via.
Dalle ferite colava schiuma di rasature già fatte, di vite già vissute e di ricordi passati, che continuavano a susseguirsi una dopo l'altra e si andavano a disperdere nello scarico del lavandino.
Una faccia e un'altra e un'altra ancora , nella frenetica ricerca del volto che ricordava essere il suo.
Fino a quando non si riconobbe.
Tirò un sospiro e tornò da lei.
"Chi sei?"
"Non mi riconosci? Sono io."
"Abbiamo mai scopato io e te?"
"Non so, ma se vuoi possiamo rimediare"
"Non saprei. Magari ci penso."
"Si, magari ci pensiamo"

(un ringraziamento ad affaire_de_coeur per avermi permesso l'utilizzo di questa foto)

8 commenti:

  1. Brutta cosa avere la faccia che sentiamo nostra diversa da quella che con cui gli altri ci vedono...

    RispondiElimina
  2. Max, credo che ognuno ci veda come ci vuole vedere e anche noi indossiamo la faccia delle occasioni in certi frangenti. E' quando smettiamo di riconoscerci e ci cerchiamo disperatamente che sono cazzi veramente amari.
    Non bisognerebbe mai, perdersi di vista!!!

    RispondiElimina
  3. Se non ci riconosciamo noi, ci riconoscono gli altri; se cambiamo per ritrovare noi stessi, gli altri non ci riconosco più! Forse siamo andati sulla luna, ma non abbiamo ancora imparato a guardare per sentire fino in fondo!
    ps. Bella storia!

    RispondiElimina
  4. bel commento!
    Hai colto perfettamente.

    RispondiElimina
  5. Mi sembra curiosa la storia in sè e per sè... :)

    RispondiElimina
  6. La storia è una metafora.
    E' il mio modo per descrivere i cambiamenti che subiamo e che a volte ci portano a renderci irriconoscibili a noi stessi, del bisogno che abbiamo di ritrovarci.

    RispondiElimina