Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 22 maggio 2009

Vite passate


Ricordo quando sono stata incognita e tu un giovane insegnante di matematica arrivato da un paesino del sud.
Iupsilon mi chiamavi ed eri solito antepormi ics, sempre lei per prima, rendendomi pazza di gelosia.
Eri così bravo a parlare di me, elevandomi a potenze eccelse ogni volta, dandomi un ruolo sempre di prim'ordine.
Aspettavo in silenzio una tua parola, sapevo che da quell'anno in poi, sarei stata una presenza costante.
Volevi che mi amassero come tu sapevi amarmi e raccontavi di me con tale entusiasmo da rendermi quasi palpabile.
La tua variabile sospesa.
Nascevo con un segno bianco di gesso o di biro, mi dipingevi con un riccio in fondo, un vezzo per sottolineare quanto ti piacesse lasciare traccia di me.
Ma io dovevo andare e far parte di chiunque avesse bisogno di me, di chiunque mi avrebbe resa utile, di chiunque avrebbe tracciato la mia iniziale.
Iupsilon mi chiamavi.
Questo ti ha reso indimenticabile.

6 commenti:

  1. questa incognita maniacale delle 0.00 comincia ad affascinarmi, con la sua puntualità.
    Così t'immagino lì pronta allo scoccare della mezzanotte, con la scarpetta quasi persa e la carrozza quasi trasformata in zucca....l'anima malata d'ogni fiaba che preme tra il ridicolo, l'ineluttabile, lo scontato risveglio dai sogni.
    M'invento un finale.
    E poi sorrido pensando ai logaritmi.

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  2. Ti svelo un segreto: alle 0.00 sono bellamente avvolta nella fase rem del mio sonno.
    Il fascino della programmazione ha un suo perchè.
    Ti permette di sembrare una maniaca della puntualità senza esserlo.
    Come credi che abbia fatto Cenerentola???
    Era tutto previsto e se lo era allora figurati adesso!
    M'invento mille finali ma non arrivo mai a vederli...
    Potere delle variabili spazio-temporali...

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  3. Affascinante iconografia della scoperta scientifica, complimenti!

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  4. Per anni mi son chiesto che senso avesse risolvere equazioni che avessero come risultato ZERO. Mi dicevo...cerchiamo la soluzione ai grandi problemi dell'umanità, non a cose che hanno il nulla come risultato. Poi mi spiegarono che dietro il nulla, lo zero, c'era un mondo di negatività, di numeri col meno davanti e che lo zero era un numero nobile in quanto segnava il margine, senza esserlo, della divisione tra il vuoto ed il pieno, il più e il meno, il caos e l'ordine. Ancora non capivo perche ci si doveva accanire. Dopo anni ho capito la sottile metafora che volevano insegnarmi attraverso l'algebra: puoi fare tutto quello che vuoi, raggiungere le vette più alte o le profondità più disperanti, ma alla fine, tirata la riga bianca che alcuni chiamano morte, il risultato sarà il nulla, lo zero, il vuoto...

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  5. uh...resto un'amante della diretta, queste di(f)ferite moderne non mi ispirano.
    Urlo oggi e te lo faccio sapere domani...no no, roba dell'altro mondo.

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  6. però se zero fosse nulla quattroAzero sarebbe come dire quattroAnulla?...bah...zero è zero.

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