Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 27 maggio 2010

Gira la carta


Nelle favole, le donne interpretano sempre il ruolo delle stronze o delle idiote.
Sulle prime non mi sto a dilungare perchè non serve stare in una fiaba per essere una merda.
Ma sull'idiozia innata nella donna della fiaba, avrei qualcosa da dire.
Le femmine delle fiabe siano principesse o bambine si cimentano a fare milioni di cazzate.
Se ti dicono di non andare nella torre più alta del castello perchè se ti pungi col fuso fai addormentare un intero popolo per secoli, si può sapere perchè ti viene la smania del filato?
Se scappi e ti ritrovi a fare la serva a sette nani (che ci va una bella fantasia a mettere tutti insieme sette nani) com'è che la prima donna orrenda e butterata che ti offre una mela te la mangi?
Quale madre manderebbe la sua piccola bambina per i boschi col cesto per la nonna?
(che forse la domanda più giusta, sarebbe quale madre farebbe andare in giro la propria figlia con una mantellina rossa?...o ancor di più, quale figlia metterebbe mai quella mantellina?)
Bambine a parte, tutte, ma proprio tutte, sono in attesa del principe.
Rigorosamente azzurro e sul cavallo bianco.
Bisognerebbe entrare nel particolare e capire la simbologia legata ai colori che reiterano in ogni favola, ma non è questo l'argomento di oggi.
Il principe azzurro sul cavallo bianco arriva sempre cantando e risveglia la babba con un bacio, il vero bacio d'ammmore.
Che sa anche di necrofilia...come fai ad innamorarti di una morta?
Ora, capisco che essendo state scritte prevalentemente da uomini, questi debbano fare la figura degli eroi, capisco che tra i due, la figura maschile debba uscire vincente, ma mi chiedo, qual è il motivo che ha spinto noi femmine a tramandare tante sciocchezze?

6 commenti:

  1. Sei un genio.Non c'è niente da fare.
    Io non sopporto quando mia nipote,come tutte le quattrenni ahimè,brandisce e disegna esclusivamente principesse,in cui il rosa è il colore dominante tra l'altro che trovo abbastanza osceno.Specie quando l'ossessività del rosa,del principe col suo povero cavallo,eccetera eccetera eccetera,si sfoggia leggiadramente su ragazze che spesso,alla metà dei loro anni,sarebbero state già mamme solo qualche secolo fa.
    Mi domando anch'io perchè,si continui a cadere nello stupido noioso ed impersonale clichè.
    Pappappero,pappappè.

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  2. ihhihihihi
    la storia della mantellina rossa è davvero da denuncia al telefono azzurro... non c'è che dire!!!
    riscriviamo le favole!!! :O)

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  3. Giusto ieri Blimunda sul suo blog chiedeva alle mamme qualche consiglio su storie da raccontare alla sua pupa che non ricalcassero questi cliché. O si salta direttamente a Rodari, o si passa il rassegna il bestiario di esopo, oppure io la vedo grigina.

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  4. E dove me lo metti Pinocchio, che con il suo naso estendibile e retrattile è un'ardita metafora dell'organo genitale maschile? E quel coglione del Piccolo Principe? Vogliamo tacere del Brutto Anatroccolo e dei Tre Porcellini: tutte storie in cui si dimostra che in fondo, ma proprio in fondo, delle principesse, noi Principi Azzurri, possiamo anche fare a meno!

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  5. Per motivi vari (è il marketing che viene legato per forza a fattori culturali) si cerca sempre di fissare obiettivi di perfezione e bellezza irraggiungibili,in modo tale che le ragazzine diventino effettivamente belle e stupide (e magari anche stronze,ma di quella stronzaggine propria della mancanza di acume intellettivo),e che partendo da quest'"educazione" dall'infanzia,si passa attraverso le pubblicità della mulino bianco,le barbie,le veline e i calciatori,e un giorno ci troveremo tutti in un bel libro di Orwell senza nemmeno essercene resi conto..
    sarò catastrofica,ma a me sembra che l'argomento nasconda in effetti più problemi strutturali di quanto non possa sembrare..

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  6. amor, tutto comincia con la bibbia, che diffonde il virus nei cervelli maschili che la donna sia geneticamente portata a fare "stupidate", e al massimo grado salvarla quando si mette nei guai. Dio, seppur tratteggiato con caratteristiche maschili, è una delle tante forme del principio creativo femminile. Gli indiani avrebbero molto da insegnarci a tal riguardo. un bacio

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