
Mio carissimo amico,
perdonami  se non sono venuto a salutarti, ma davvero non potevo credere che tu  fossi andato via così all'improvviso.
Questa mattina, come sempre, ho  attraversato il cortile ed ho raggiunto gli altri.
Sai, il giorno  passa in fretta, tra una bevuta una partita a carte e una a bocce con  gli amici.
E' quando arriva sera, quando mi sdraio e cerco di dormire  che le paure si palesano si fanno ombre nel buio della stanza, dove  riesco a vedere anche con gli occhi chiusi.
E se fosse la mia ultima  notte? Chi mi troverebbe?
Gli amici no, non siamo più i ragazzi di un  tempo, in quel tempo in cui c'era sempre qualcuno che ci veniva a  cercare; i figli nemmeno, staranno già facendo la gara delle scuse per  evitare di avermi con loro al pranzo di Natale.
Ma li capisco, hanno  le loro vite, le loro famiglie e non hanno tempo da perdere con un  vecchio brontolone.
Allora potrebbe essere che rimarrei per sempre  qui, tutt'uno con le lenzuola, imbalsamato dallo scorrere del tempo che  lui, mica si ferma, proseguirebbe ed io non lo saprei.
Domani verrò  al cimitero e poserò questa mia sulla tua tomba.
Da lassù, tienimi un  posto al tavolo, che ti voglio come socio ad un torneo di briscola e,  chissà, dovessimo vincere le ali, potremmo anche diventare angeli.
Il tuo affezionatissimo amico
Ottavio
A me certe storie mi fanno salire il magone e a stento trattengo almeno una lacrima. Quando dice "e se fosse la mia ultima notte..." mi ha fatto venire in mente "Il mio funerale" di Hikmet, una poesia meravigliosa di un grande uomo, la stessa leggerezza malinconica.
RispondiEliminaUomo dolce e raffinato Ottavio. Raccontaci di lui.
Ciao, buona giornata di sole a te (spero, qua si sudicchia finalmente)
O magari lo sono già, angeli. Anche senza bisogno delle ali.
RispondiEliminaenzo e il suo giardino, purtroppo per me non conosco Hikmet, nel senso che non ho letto nulla di ciò che ha scritto pur sapendo che è esistito e che era un poeta.
RispondiEliminaLe poesie non attraggono la mia attenzione per quanto belle possano essere.
E' un mio limite.
Non saprei cosa dirti di Ottavio, è frutto della mia fantasia e come gli altri, nasce e muore nel contesto che rappresenta...
Buona giornata di sole anche a te.
evaso, penso proprio di si, ma lui ancora non lo sa!
RispondiEliminaSe Ottavio sapesse di avere una biografa come te, sarebbe l'uomo più felice dl mondo...
RispondiEliminaOttavio, mi è rimasto in mano il due di picche
RispondiEliminaè emersa con dolcezza l'immagine di mio nonno, anche se nulla condivide con ottavio, se non l'assecondare il proprio tempo, la propria morte.
RispondiEliminaSai Macs, se avessi avuto un nonno qualsiasi, me lo immagino come Ottavio e mi sarebbe piaciuto parlare con lui...
RispondiEliminanonsò aspetta che glielo dico!
RispondiEliminadem...spero che sia stata una bella immagine
RispondiEliminaMi ricorda un avvenimento simile della mia vita. E ricordo che strano sogno voltarsi intorno e non vederlo più.
RispondiEliminaSpero solo di non averti resa triste...
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