Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 4 agosto 2010

Candle in the wind


Perchè è così che ci si sente in certi momenti: sciolti.
Milioni di particelle elementari che ci abbandonano, disperse nel vento del sotterfugio.
Acqua, che crolla gravitazionalmente sul pavimento.
Leggiamo la notte sulle pieghe della pelle, capaci di confondere il risveglio con il sonno ancora legato al nostro inconscio.
Routinarie conseguenze del vivere, l'umore appare rancido, scaduto da tempo, da buttare.
Sforziamo le labbra in un sorriso ipocrita nascondendo stati d'animo palesemente contraddittori.
Perchè è così che ci si sente in certi momenti: prigionieri.

18 commenti:

  1. Meglio prigionieri pensanti che coglioni allo stato brado liberi di nuocere...

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  2. meglio palesemente liberamente coglioni, tristi, senza sorrisi ipocriti.

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  3. Io non riesco a sforzare le labbra in sorriso, spesso è più un digrignare i denti nell'utopia di voler riuscire a tutti i costi ad essere serena. E nelle pieghe della pelle ultimamente leggo di notti agitate e di qualche incontro ravvicinato con le zanzare. Decisamente troppo ravvicinato.
    Yin
    Erotici Eretici

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  4. Si, a volte è così che ci si sente... prigionieri delle nostre contraddizioni o forse di quelle che le convenzioni creano!! Fondamentalmente siamo esseri liberi in una gabbia a cielo aperto che passivamente abbiamo accettato...ecco allora lo stato d'animo di perenne malinconia!!
    A presto...

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  5. Macs e perchè io mi sento una cogliona pensante?
    Forse perchè avere tutto sto pensiero non sempre è positivo, forse perchè dovrei imparare a fottermene altamente, forse perchè essere un po' meno pensante e più cogliona mi permetterebbe di vivere meglio...

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  6. Purceddu ha detto a pecorinonevuoi:

    mia meridionale preferita!
    Tutti i miei sorrisi sono ipocriti in questo periodo...
    Sto perdendo la capacità di ridere e sorridere e mi devo adattare.
    Che palle!

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  7. Ciao Yin,
    sono talmente in acido che le zanzare vengono depistate dal buon senso.
    Se mi pungessero morirebbero istantaneamente!
    Le circostanze mi portano a dover sforzare e tirare un sorriso certe volte...
    Prigioniera di me stessa... mi sento davvero così.

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  8. Ciao Claudia,
    è proprio quest'accettazione di restare in gabbia che mi turba.
    Vorrei scappare un po', liberarmi della pelle e vivere davvero come sapevo fare una volta.
    Ne ho bisogno!
    Torna quando vuoi, sei la benvenuta.

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  9. Smettere ogni tanto di pensare e vivere con più leggerezza è completamente diverso da non accendere mai il cervello e vivere con superficialità. Anch'io credo che ogni tanto essere meno razionale mi aiuterebbe, ma non mi sento di desiderare di non avere un minimo di senso critico nei confronti delle cose...

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  10. Infatti ci vorrebbe un giusto equilibrio, riuscire a vedere le cose con leggerezza, senza dar loro più importanza di quanta ne abbiano...
    Insomma spegnere il cervello con un click quando si rende necessario per liberarsi dai milla pensieri che li t'inchiodano ineluttabilmente.

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  11. immagina una sorta di centrale o stanza dei bottoni nel tuo cranio dove dei criceti azionano leve manopole diminuiscono un poco l'intensità del pensiero o la aumentano oppure la annullano del tutto... immagina perchè non esiste nulla di tutto ciò, non abbiamo alcuna presa sulle nostre formazioni mentali, anzi, sono loro a manipolare i nostri percorsi. quanto alla gravità, l'acqua conserva la memoria dei cicli ed evapora innalzandosi dove forse si riesce ad avere una visione astratta della vita prima di ricadere e mischiarsi nuovamente nel flusso, mon amour

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  12. ma tutto questo non ha senso come quando come quando come quando

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  13. Ho letto il riquadro Max dice di me (a me, per me), che già la precisazione tra parentesi vale un sogno realizzato... Non le hai ancora imparate a memoria quelle righe? Sono una bellissima preghiera laica, secondo me.

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  14. Prigionieri...io dico, e con una certa convinzione (da tempo, tra l'altro!), che non sfuggiamo a noi stessi a come siamo a quello che siamo diventati e, prevedibilmente, a quello che saremo. Ho rispolverato un mio vecchio "scritto" - dovevo essere attorno ai trenta - e diceva così: "E forse la chiave per la sopravvivenza era semplicemente la rassegnazione. Un odioso anestetico, una conferma della sconfitta contro le avversità della vita, un palliativo per ridurre il dolore e la sofferenza. Un modo per non iniziare battaglie perse in partenza, per preservarsi e avere la forza per fare altre poche cose per le quali si è predisposti." Bisogna saper affrontare, ma anche saper fuggire. Bisogna saper fare molto. Minchia, che palle! Ma del resto... Solo il buio può dare sollievo, meglio rimandare, però! Sciarconazzi

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  15. Mon amour, quasi quasi sto cranio me lo apro e lo rinnovo, ci metto una serie di pulsantiere e lo governo come una regina amata/odiata dal suo popolo, che sarei io stessa medesima.

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  16. tutto ha un senso anche quando pare non esserci!

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  17. ms, le tengo lì perchè me le rileggo ogni mattina come un mantra.
    Impararle a memoria non servirebbe, metterle in pratica si...ma è un'altra storia!

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  18. Grazie Shark, mi hai regalato un pezzo di te che apprezzo molto.
    Si, bisogna saper fare troppo tutto insieme, ma prima bisogna riuscire a rimettere insieme i pezzi.
    Ci sto lavorando.
    Un abbraccio fortissimissimo.

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