Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

mercoledì 12 ottobre 2011

Born to be alive

Di fronte alla morte, non trovo mai parole da offrire a chi soffre.
Perchè il dolore è quello di chi resta, di chi contiene il pensiero per non dimenticare qualcuno che è stato importante.
Eppure è così che avviene.
Con la morte non c'è mai dimestichezza  nè plausibili giustificazioni.
Arriva e ti prende.
Da quel momento in poi, le cose del mondo terreno smettono di appartenere a chi si abbandona all'ultimo respiro e tutti coloro che hanno condiviso i respiri che l'hanno preceduto vivono nel dolore, nel rammarico di non essere arrivati in tempo, di non aver potuto dire o dare.
E si cerca di far vivere il ricordo fino a quando il tempo non se lo porterà via.
Perchè la vita degli altri continua, con tutte le sue storture e i suoi casini.
Quello che resta è tutto quanto si è riusciti a dare.
A volte un profumo nell'aria, altre una foto, altre ancora una pagina web che non sarà mai più aggiornata.

10 commenti:

  1. e poi c'e' questa nuova dimensione del web. con delle pagine che restano li' sospese.

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  2. Se fossi morta .... chissà in cosa mi sarei rincarnata adesso?
    La morte come una nuova chance.

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  3. È triste, è disarmante, è potente il dolore quando succede ed è devastante il percepire l'assenza. Ho perso mio padre a 22 anni x un incidente, la mattina l'ho salutato e poi il buio, il nulla nel sui piiù orribile significato. Sono passati 13 anni ma ci sono ancora momenti un cui il freddo dentro mi congela l'anima. E in quei momenti mi scalda solo la mia splendida bimba, questa meravigliosa creatura, così dolce, così bella, con i suoi capelli biondi, con quegli occhioni blu così uguali a me. Così uguali ai suoi, quel nonno che nn ha potuto conoscere e che l'avrebbe così adorata. Che tristezza, la vita, a volte, quando decide di togliere, sì la vita di qualcuno ed anche un pezzo di vita di chi rimane, che vivrà senza un pezzo. E nn è facile.

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  4. Credo che la cosa più triste siano qui buchi bui che una persona lascia,domande su chi era veramente quella persona,cosa gli piaceva,cosa ha pensato.
    Ma forse neanche cercando di conoscere qualcuno fino in fondo,riusciremmo a riempirli.
    Mi piace pensare di poter lasciare un messaggio post mortem,e di ringraziare chi mi ha voluto bene..e anche un arrivederci.

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  5. C'è un perenne inverno dentro, dopo che si è sperimentato il Distacco irreparabile da una persona cara. Puoi anche ridere, divertirti, e farti apprezzare come persona allegra. Ma niente è più lo stesso, e io lo so bene

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  6. Signora, oggi infondete tristezza e malinconia e le parole di Pam sono un macigno che pesa.

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  7. nonsó...hai ragione, tristezza e malinconia, macigni pesanti che, chi più chi meno, ci trasciniamo, valigie indesiderate del viaggio quotidiano di ognuno. La morte è un argomentaccio, scomodo, da allontanare, ed è giusto così. Nn so dove ho letto questo "la vita è una malattia incurabile, e il decorso è per tutti fatale; la scelta sta nel rimanere ad aspettare i sintomi o, nel frattempo, vivere" ma lo trovo così maledettamente vero..

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  8. Pam
    "la mattina l'ho salutato e poi il buio"

    è terrificante.

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  9. Terrificante, già. Credo sia il termine esatto.

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