Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

lunedì 7 luglio 2014

Halo

Avevo dieci anni quando capii come andava il mondo.
Era il compleanno di Francesca, la figlia di un imprenditore, fidanzatina di Francesco, il figlio del dentista.
Io ero figlia d'operai, ciononostante, vuoi per gli sforzi di mia madre che mi cuciva vestiti da piccola principessa, vuoi perchè la bellezza conturbante che mi portavo appresso era visibile fin d'allora, vuoi per un'innata giovialità, nonostante l'eccezione, venivo sempre invitata.
A quell'età ti aspetti che la tua ingenuità appartenga a tutti quelli che ti stanno intorno, per cui, quando Francesco mi diede un bacio a stampo, pensai che si fosse confuso.
Ma quando reiterò, da subito sentii indignazione per un'azione che reputavo scorretta.
Ma era bello Francesco e io ero lusingata e Francesca era in un'altra stanza a tagliare la torta.
E poi, non ero stata causa, ma solo effetto di qualche misterioso meccanismo di seduzione che ancora non palesavo.
Quindi se doveva esserci un traditore, quello non ero io.
Crebbi con questa consapevolezza.
Tu puoi essere provocante, consapevolmente o meno, puoi tendere lascivi tentacoli di persuasione, puoi ammiccare e travolgere, comunque sia, se non c'è corrispettivo non c'è nulla.
Tu resti solo effetto degli altrui coinvolgimenti, qualora cedano alle tue lusinghe.
Allora, proprio non capisco, perchè si cerchi di attribuire la responsabilità del tradimento a chi ha tentato e vinto.
Forse perchè prendersela con chi ha ceduto equivarrebbe a confermare l'incapacità di un ruolo a cui si è appartenuto ed è più facile arginare il pensiero del fallimento se la colpa la si lascia a qualcun'altro.
Così ho capito che spesso non si riflette mai sul proprio rapporto, neppure quando traballa.
Si lascia che sia e qualora capiti qualcosa, il colpevole è sempre altrove.





21 commenti:

  1. Osho diceva che puoi essere come un fiore che spande il suo profumo.
    Senza corrispettivo alcuno.
    Così, sono e quindi... spando!

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    1. E se il fiore spande e attira col suo profumo di chi è la colpa?
      Di chi è attratto da quel profumo o dal fiore che lo produce?

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    2. Il concetto di colpa è un concetto morale.
      La colpa è... della morale.

      Qui si entra in un'analisi interessante.
      Citi il tradire. Tradire cosa? Quale patto? come stabilito? in che termini? Un patto onorabile? ecologico? d'amore? di libertà? di possesso?

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    3. tradire una tacita promessa di rispetto per i sentimenti altrui.

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    4. Il rispetto potrebbe essere anche per non disturbare il tuo senso di possesso.
      Non mi pare un ... "buon" rispetto.

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    5. cosa ha a che fare il possesso?
      Io possiedo cose, sicuramente non persone.

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  2. "Così ho capito che spesso non si riflette mai sul proprio rapporto, neppure quando traballa.Si lascia che sia e qualora capiti qualcosa, il colpevole è sempre altrove"
    ...per lo più, è un pensiero/giustificazione degli uomini, quando cadono in fallo.

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    1. Direi che la cosa è più umana.
      Nel senso che il sesso ha poca importanza.
      Perchè anche le donne tradiscono e, quando lo fanno, sono cazzi più amari!

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  3. Confini difficili da tracciare quelli delle responsabilita'. Quando succede, di solito non c'e' un lato del triangolo esente da critiche, ne' il tradito/a che non ha fatto nulla per interessare ancora il compagno/a, ne' chi ha cercato amore altrove, ne' la "zoccola" (epitteto di solito affibbiato dalla moglie alla rivale) che spesso opera una seduzione "attiva" non solo uno spandere profumo.
    massimolegnani

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    1. Prescindendo dal fatto che ci sia un fallimento da ogni lato, se vogliamo analizzare un po' più dettagliatamente la situazione, se fossi tradita in prima persona, me la prenderei con mio marito, il mio fidanzato, il mio compagno, reo di aver lasciato che qualcuno lo seducesse.
      Vale anche al contrario.
      Senza addentrarsi troppo in un'analisi di coppia, la zoccola o il bastardo, che peraltro non sono nè l'una nè l'altro, per quanto possano aver attivamente messo in atto ogni tipo di seduzione, lavorano su terreno fertile, qualora ce ne fosse.
      Perchè se non ce n'è, puoi fare e disfare, spandere e sedurre, usare e abusare, ma restare sempre con un pugno di mosche in una mano!

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  4. in effetti, pare non ci sia terreno più fertile di un uomo (o una donna) accasato :-)
    ml

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    1. beh, se si tratta di persone libere, dove sta il tradimento?

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  5. appunto, stiamo dicendo la stessa cosa

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  6. Gli "sposati" spesso non aspettano altro che arrivi la zoccola o il bastardo a tirarli fuori dalla noia
    ml

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    1. Oh ma questa è tutta un'altra bella questione.
      Chi continua a vivere dentro un rapporto che gli sta stretto ed ha bisogno dell'amante per sentirsi ancora vivo, è un codardo incapace di prendere una decisione sulla propria vita, per comodo, per evitare problemi di varia natura, per pura incapacità di ammettere il proprio fallimento.
      Si, tutt'altra storia

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  7. ma la storia è sempre la stessa, il triangolo si forma quando si creano una serie di condizioni che riguardano ciascuno dei tre componenti.
    resto convinto che stiamo dicendo cose simili, ma potremmo andare avanti fino a domattina a batti e ribatti.
    un sorriso

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    1. E' possibile, almeno dentro l'idea che abbiamo.
      La morale è: per tradire bisogna essere almeno in 3
      Le ragioni che portano al tradimento, sono diverse, tendenzialmente c'è un provocatore e un provocato che desidera che la provocazione vada a buon fine.
      Ma alla fine la vera responsabilità a chi la diamo?
      Al provocatore che ha avuto successo con le sue provocazioni o a colui che ha lasciato che le provocazioni andassero a buon fine?
      Per quanto mi riguarda, la seconda che ho detto.

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  8. E' sempre la seconda che hai detto. Sempre.

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    1. e ce lo so!!
      La legge di Quelo è incontrovertibile!

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  9. D'accordo con te.
    Se sono impegnata e 'vedo' altrove - mi faccio acchiappare e lusingare - purtroppo sono cazzi miei, non di chi ci tenta.
    Perché chi ci tenta non ha, a casa, qualcuno che lo aspetta e che crede in lui/lei.
    Io so che qualcuno si fida, mi pensa, mi ama, mi rispetta, mi vuole bene e mi faccio soggiogare e conquistare? Sbaglio io.
    Non ci sono cazzi.

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