Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 21 aprile 2016

Running up that hill


Esistono tanti tipi di ansia, quella da prestazione, quella dovuta all'emozione, quella per un evento o un incontro.
L'ansia, di per sé non è un male, se sta entro limiti accettabili e non insiste a starci addosso come una cozza facendo di noi il suo scoglio preferito.
Quando si propone è fino piacevole quando si manifesta con quel friccicorino d'attesa che c'investe, quando ci offre quel vuoto allo stomaco che con la fame non ha nulla a che fare.
Questa fa parte del tipo che tranne le facce buffe, la ripetizione a nastro delle stesse cose, il cambio compulsivo di abiti, non fa male, anzi, ha una sensibilità propria e sparisce nel momento in cui la prestazione, l'emozione, l'evento o l'incontro hanno luogo.
Poi c'è quella bastarda, quella che con te ci sta proprio bene, così bene che non ti abbandona mai, che si sente sola di notte e ti sveglia, che si sente frustrata e chiede la tua attenzione, quella che si annoia e ti chiama.
E lo fa con prepotenza.
Ti si getta addosso in maniera pesante, ti schiaccia.
E più ti ribelli più s'impunta.
E tu la punisci con l'ansiolitico, perché è così che lo chiami, che antidepressivo suona male.
E poi mica sei depressa.
Te lo ripeti come se ti vergognassi, come fosse una malattia insanabile e altamente infettiva.
Ma se ci pensi, se ci pensi bene, quelle goccine che ti aiutano a vivere un po' più serenamente, se davvero le chiamassi per nome, dovrebbero farti riflettere e capire che magari dentro dentro, nel profondo, inconsapevolmente anche a depressione sei molto simpatica e con ansia sono amiche per la pelle.
Inscindibili.
Quindi scavi dentro te aspettando di capire da dove tutto è partito, anche se un po' lo sai.
Ma il rimedio non è a portata di mano.
Quindi fai l'unica cosa possibile: ti dopi e vivi meglio che puoi.

(running up that hill - placebo)

3 commenti:

  1. Depressione? Non sia mai! Che oggi, se non sei perennemente allegro/solare/positivo/felice/sereno/appagato, poco ci manca che ti condannino all'ergastolo (razza di gufi che non siamo altro)...

    RispondiElimina
  2. Eh, altroché (tanto noi continuiamo a gufare con classe e perseveranza)! :)

    RispondiElimina