Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

lunedì 22 giugno 2009

Di mille vite più una

Non so quanto tempo fa ho vissuto la mia prima vita, fatto sta che ho avuto questo privilegio.
Ho avuto mille forme ed intenzioni ma posso sostenere, senza timore o remora, che nessuna di esse è nata per ledere.
Quando non ho potuto farne a meno, ho ucciso ma solo per saziare la fame o per difendermi.
Erano i tempi in cui ero animale.
Ho avuto culo, questo è certo, perchè sono nato leone e mio padre non ha avuto modo di uccidermi per l'estro di mia madre perchè è morto durante un combattimento per la supremazia del territorio, appena dopo la mia nascita.
E' stata dura quando sono diventato margherita di campo.
Sfilze d'innamorati cretini che pensavano di trovare le risposte spogliandomi dei petali.
Vita breve, comunque.
Quano sono diventato gatto ho vissuto veri attimi di terrore.
Qualcuno mi aveva detto che la fase successiva sarebbe stata il completamento del ciclo e sarei divenuto umano.
Nelle mie vite, avevo avuto modo di conoscerne diversi e nessuno mi aveva ispirato alcunchè di buono.
Ho sfruttato tutte le mie sette vite moltiplicandole mediamente per i quindici anni che mi erano stati accordati dal fato.
Ma venne il mio turno e dovetti cedere.
Così cercai mio malgrado, di adattarmi, cercando di dimenticare la meraviglia del passato e la libertà alla quale ero abituato.
Prigioniero della vita per la vita più lunga che mi era stata concessa.
Un oltraggio, una lesione all'anima.
Mi fu dato di patire a lungo e riuscii a combinare danni conclamati.
Quando riuscii ad uscirne feci la preghiera di ricominciare ad essere qualsiasi altra cosa, tranne quella.
Ed è così, che oggi mi ritrovo esca viva, attaccata alla canna da pesca di uno dei miei nipoti
.

16 commenti:

  1. L'anima si evolve gradualmente attraverso specie di vita sempre più alte fino a raggiungere la forma umana. Un animale non è
    responsabile per le sue attività. Non può degradarsi a una nascita in una specie inferiore. In altre parole, se una tigre ti uccide, non riceve reazione perché questo è nella sua natura. Ma non appena l'anima raggiunge la forma umana diventa responsabile di tutte le sue attività. In altre parole, se tu uccidi quella tigre senza necessità, riceverai la reazione. Così l'essere umano può degradarsi attraverso le proprie azioni mentre l'animale no.
    Ma c'è una cosa più preoccupante: la forma esterna non conta, sei sempre Tu, e con te la Tua anima ad esistere seppur con una Forma Grossolana diversa. L'unica speranza di interrompere questo ciclo è diventare umano e combinarne così tante o di buone o di cattive da meritare o l'illuminazione o l'annichilazione. In ogni caso la fine della ruota senza fine. Diciamocelo: il buddismo è estenuante.

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  2. Sei sicuro che la forma umana sia davvero la più alta?
    E se così fosse, come mai involve fino a commettere azioni che nessun animale commetterebbe mai se non come risposta alla propria natura?
    In quanto adattabili, l'anima può rimanere immutata ma è l'essere incapace di porsi sopra le righe di se stesso.
    L'illuminazione è lontana anni luce e di annichiliti ce n'è di ogni tipo e forma, solo non sanno di esserlo!
    La ruota gira e il cane si morde la coda e tutti e due hanno un fine.
    Noi, che fine abbiamo?
    Il buddismo come corrente filosofica lo è, come idea di noi per noi, è stimolante!

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  3. Estenuante non esclude stimolante. Si, noi siamo la forma più alta. Ma solo per un motivo. In quanto senzienti siamo gli unici a poter scegliere di interrompere il ciclo. Il fatto che noi si commetta azioni riprovevoli è solo un'aggravante legata al fatto che le commettiamo o per troppa o per assenza di volontà. Il nostro fine? Credo soffrire il giusto e godere il giusto, senza causare nuocimento agli altri. Se metti la freccia ed esci da questa strada fai danni. A te stesso e agli altri.

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  4. Impossibile non nuocere agli altri a volte anche senza volerlo.
    In quanto egoisti poco c'interessa il benessere altrui.
    Prima c'è il nostro, poi quello di tutti gli altri.
    E' nella natura umana, così come il leone che sbrana la gazzella.
    Noi sbraniamo sentimenti e lediamo sensibilità altrui.
    Poi ci sono gli sboroni psicopatici...quelli commettono volontariamente azioni distruttive totali...

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  5. Il leone non ha coscienza ma solo istinto. Tutti i nostri atti sono invece volontari e ci appigliamo all'istinto solo come attenuante in caso di giudizio o sentenza. Se esistesse il modo fisico di subire immediatamente la condanna, come un boomerang velocissimo, per ogni azione malvagia da noi compiuta, non ci sarebbe più bisogno di giudici, di penitenze, di paradisi promessi o di inferni minacciati.

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  6. Infatti.
    Facciamo consciamente cagare!

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  7. uh!
    Temi di pescare con tuo nonno come esca??

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  8. mi piacevi di più quand'eri margheritina...non per il mama non mama...ma perchè assieme a tutte le altre lì mi infondevi un desiderio impellente : quello di una gran cagata.

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  9. Spesso dico,quante volte devo morire,per poi rinascere,ancora quante?Ed ogni volta ci si porta dietro se stessi sotto qualsiasi forma,con qualche progresso e anche recesso e infilzato dall'amo di mio nipote non posso che pensare sarò l'esca che conclude la mia vita o esca viva.

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  10. Io ho già abbastanza problemi in questa vita per sedermi e riflettere su quanti ne abbia avuti o su quanti ne avrò. Se esiste la trasmigrazione, ci è stata anche data la possibilità di non ricordare le nostre vite passate: Tu ne quaesieris (scire nefas) quem mihi, quem tibi finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios temptaris numeros. Ut melius quicquid erit pati! A questo credo.

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  11. ritina, un prato di margherite ti stimola una cagata?
    A me fa lo stesso effetto il latte ma non riesco a farne a meno...

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  12. Infinite Nero e mille altre ancora.
    Non credo ci sia mai un termine.
    C'è rinnovamento di forma e sostanza e una volta esca all'amo, diventeremo pesce e magari orso e così via.
    O forse no, forse tutto finisce quando finisce e basta, senza progressi o regressi...ibridi e insicuri come sempre siamo.

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  13. Fili c'avevo 4 di latino...ma mr. google è mano santa...
    Sicuramente, se è vero, non riusciremmo a ricordare nulla delle altre vite, invero saremmo dei cazzoni, incapaci d'imparare dai propri errori, capaci solo di reiterarli...

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  14. Esca o non esca, l'importante è uscirne vivi. Dopo questa perla di saggezza corro a nascondermi in bagno...

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