Quando si accorse che le sue compagne si stavano preparando per lasciare il luogo d'origine, Aila preparò i suoi trofei, frutto di mille incursioni tra le umane cose e si unì all'esodo.
La ricerca verso il miglior luogo possibile, si rivelò meno ostica del previsto e sarebbe stato meraviglioso se non fosse per il fatto che era già occupato da un essere che si dimostrò subito maldisposta nei loro confronti.
All'inizio fu facile difendersi dagli attacchi dell'ospite sgradita: il lancio di oggetti e insulti, rimbalzava sull'agilità da loro posseduta.
Nè le urla si dimostravano efficaci ad ottenere qualsivoglia risultato utile.
Aila se la sghignazzava e continuava imperterrita i suoi approvvigionamenti.
L'umano essere, stanca e incazzata, decise che se guerra doveva essere, guerra sarebbe stata, senza esclusioni di colpi.
Si armò di armi chimiche, chiuse ogni pertugio e, senza alcuna pietà, cominciò a spruzzare ddt.
Aila, che si era resa conto in tempo di quanto stava avvenendo, cercò di mettere in guardia le sue sorelle, che non la degnarono di alcuna considerazione; allora frugò fra le sue mille meraviglie e passò al contraccolpo.
Con un pezzo di stagnola, si fece una tuta, con una lente a contatto usata il casco, si rintanò nel posto più in basso che trovò (aveva letto da qualche parte che i gas tendono a salire e se così non fosse stato sperò in un'eventuale botta di culo e alla tenuta stagna del suo vestiario di fortuna) e attese.
Quando finalmente tutte le esalazioni letali furono passate, Aila decise di uscire dal suo nascondiglio, giusto in tempo per vedere l'umana creatura che raccoglieva i corpi inermi delle sue sorelle seppellendole tra le meraviglie della spazzatura.
Si trovarono faccia a muso e l'umana creatura esclamò "Cazzo, sei come Highlander. Mi arrendo, hai vinto"
Tutto quello che capì fu "Cazzo, sei Aila, mi arrendo, hai vinto"
Con un ronzio che fu più simile ad una risata, la piccola mosca ebbe la consapevolezza di poter finire la sua piccola vita, in quella casa colorata e accogliente e ultimo, ma non ultimo, di essersi guadagnata il rispetto della sua (della casa!!!) padrona!
La ricerca verso il miglior luogo possibile, si rivelò meno ostica del previsto e sarebbe stato meraviglioso se non fosse per il fatto che era già occupato da un essere che si dimostrò subito maldisposta nei loro confronti.
All'inizio fu facile difendersi dagli attacchi dell'ospite sgradita: il lancio di oggetti e insulti, rimbalzava sull'agilità da loro posseduta.
Nè le urla si dimostravano efficaci ad ottenere qualsivoglia risultato utile.
Aila se la sghignazzava e continuava imperterrita i suoi approvvigionamenti.
L'umano essere, stanca e incazzata, decise che se guerra doveva essere, guerra sarebbe stata, senza esclusioni di colpi.
Si armò di armi chimiche, chiuse ogni pertugio e, senza alcuna pietà, cominciò a spruzzare ddt.
Aila, che si era resa conto in tempo di quanto stava avvenendo, cercò di mettere in guardia le sue sorelle, che non la degnarono di alcuna considerazione; allora frugò fra le sue mille meraviglie e passò al contraccolpo.
Con un pezzo di stagnola, si fece una tuta, con una lente a contatto usata il casco, si rintanò nel posto più in basso che trovò (aveva letto da qualche parte che i gas tendono a salire e se così non fosse stato sperò in un'eventuale botta di culo e alla tenuta stagna del suo vestiario di fortuna) e attese.
Quando finalmente tutte le esalazioni letali furono passate, Aila decise di uscire dal suo nascondiglio, giusto in tempo per vedere l'umana creatura che raccoglieva i corpi inermi delle sue sorelle seppellendole tra le meraviglie della spazzatura.
Si trovarono faccia a muso e l'umana creatura esclamò "Cazzo, sei come Highlander. Mi arrendo, hai vinto"
Tutto quello che capì fu "Cazzo, sei Aila, mi arrendo, hai vinto"
Con un ronzio che fu più simile ad una risata, la piccola mosca ebbe la consapevolezza di poter finire la sua piccola vita, in quella casa colorata e accogliente e ultimo, ma non ultimo, di essersi guadagnata il rispetto della sua (della casa!!!) padrona!