Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

lunedì 20 settembre 2010

I want it all


Come ogni giorno, ogni santissimo giorno da quasi un anno, ho buttato l'occhio sugli annunci di lavoro.
E come ogni santissima volta in cui scorro le varie proposte, mi chiedo per quale motivo ho dedicato i miei anni migliori allo studio.
Ogni fottuto momento mi dico di aver sbagliato tutto nella mia vita.
Avrei dovuto sfruttare la bellezza dei miei 20 anni, essere più smaliziata e sicura di me.
Mi sono sempre sentita mediocre, un passo dietro agli altri, non sono mai riuscita ad essere più d'una, ho sempre vissuto la mia vita standard, senza arte nè parte in una sorta di riconciliazione continua tra i miei guai e il mio ottimismo.
Avrei dovuto impegnarmi ad imparare cose futili, allenarmi a far volteggiare le arance sulla testa, a capire meglio gli sport del futuro, a saper raccontare barzellette, avrei dovuto apprendere di più dalla scatola gioco dei segreti del mago Silvan quando ero poco più che una bambina.
Ora potrei rispondere agli annunci che cercano:
1 giocoliere
1 hostess per gare di golf
1 animatore e/o mago
Così avrei potuto spostare, senza rimpianti, il mio bel diplomino dalla parete al cesso al posto del rotolo della carta igienica.

20 commenti:

  1. ecco...cos'è tutta sta negatività?? questo post lo scrivi riguardo al tuo passato che sembra molto il mio presente..a parte "la bellezza dei miei 20 anni",e il fatto del giocolare,perchè è una delle tante inutili cose che me la cavicchio a fare. sempre in maniera mediocre ovviamente. mentre mi faccio il culo a prendermi una laurea fondamentalmente inutile.
    qualche saggio consiglio positivo?
    o aveva ragione il mio prof di filosofia al liceo? che "ma quale liceo classico!dovevate fare le parrucchiere! l'attestato non vi serve manco a pulirvi il culo,perchè la carta è troppo ruvida!".su quest'ultima parte aveva ragione però,attenzione a metterlo al posto della carta igienica..

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  2. mars, se avessi fatto la parrucchiera sarei una ricca imprenditrice!
    La cosa simil ridicola è che sprono mia figlia a studiare a farsi una cultura che ormai senza una laurea non si va più da nessuna parte.
    E mentre le dico queste cose, smetto di crederci e mi domando cosa ci farà con la sua bella laurea un giorno.
    Ma non ho il coraggio di dirle di mollare, di fare un corso da estetista.
    E' tanto bello avere in sè quella cultura che ti permette di relazionarti in qualunque situazione e con chiunque, ma che te ne fai se alla fine tutto quello che ti serve è sapere tutto sul gossip o come si fa un massaggio o una messa in piega?

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  3. Questo post ricolmo di buon vecchio sano pessimismo mi riconcilia col mondo. Che, lo sai, noi discepoli di Leopardi, quando vediamo tutto rosa stiamo male fisicamente. Bene. Anch'io avevo la scatola di Silvan, da piccolo. E il Manuale delle giovani marmotte. Questo per dire che non eri sola. Comunque dì a tua figlia di studiare, che pare una banalità, ma non lo è.

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  4. E' quello che ho sempre pensato,o che mi hanno insegnato a pensare. che studiare mi avrebbe dato importanti strumenti per relazionarmi con gli altri e con il lavoro. forse forse la prima equazione s'è salvata (con qualche riserva,non sempre la cultura è indice di intelligenza). ma la seconda,almeno in italia,sta andando molto velocemente a puttane. però a questo punto è inutile demordere. prima o poi questa generazione al comando dovrà lasciare qualche "sedia". aspettiamo,ci parcheggiamo all'università dei disoccupati,e vediamo che succede.

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  5. Dici che è tutto da imputare a quel gran rompicoglioni di Leopardi?
    Avevo anch'io il manuale delle giovani marmotte e anche la spilletta e tutta la collezione di topolino.
    Certo che continuerò a dire a mia figlia di studiare...medito sulle scuse da accampare quando si porrà la stessa domanda che mi pongo io.
    Spero solo che abbia una buone dose di culo al seguito.

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  6. Non dire cosi...
    Allora io?
    Se sapevo mi diplomavo in sessuologia.
    Invece ho studiato per una cosa che non piaceva... ho passato tanti anni a fare la fidanzatina e poi sono diventata quel che sono, ah....... se avessi potuto cominciare prima...
    Comunque non so tu cosa faccia nella vita, però se sei bella e intelligente, non è mai troppo tardi ;-)

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  7. mars, intelligenza e cultura sono due cose distinte.
    Avere entrambe è già di per se una gran cosa.
    Ritengo una cosa assurda specializzarsi per anni, studiare una vita ed essere costretti, quando va bene, a lavorare in un call center.
    Certo bisogna continuare a crederci, altrimenti si rischia di cadere in una depressione senza ritorno.
    Certo è che una manicure lavora e un ingegnere sta a casa.

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  8. Bella, io ho seguito il cuore e ho avuto un percorso scolastico diverso dalle mie occupazioni ma sempre soddisfacenti.
    Ora, mi ritrovo in un'età "scomoda" a cercare uno straccio di lavoro che mi faccia giusto tirare avanti.
    Non si trova nulla di nulla.
    E' una tragedia.
    Sto seriamente pensando di trasferirmi altrove.
    Per non fare nulla qui, me ne vado al sud, che non faccio nulla ugualmente, ma almeno la vita costa meno e poi, vuoi mettere, c'è il mare!

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  9. Anche io dovevo sfruttare la mia bellezza superiore ma non ne avevo un briciolo.
    Ecco perchè sono ingegnere...

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  10. Anche io ho seguito sempre il cuore... e ci ricasco ogni volta.
    Al sud oltre che il mare c'è anche il sole...Comunque scherzavo prima.. era per sdramatizzare.
    Certo il sud è meno caro, ma perchè a livello lavorativo non offre molto e i lavori che offrono, quei pochi che ci sono, vengono retribuiti veramente poco.

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  11. rimpianti eh? Sono un po' come l'odore della puzzola, credi di essertene liberata ed invece ce l'hai sempre addosso.
    Se tornassi indietro, ai miei vent'anni, me ne sarei andata a Roma (all'avventura), avrei affittato un monolocale, trovato un lavoro qualsiasi e più di tutto avrei frequentato il Centro sperimentale di cinematografia. Non è avvenuto nulla di tutto questo. Hai letto IN PASSATO LA PRONTEZZA NON FU CERTEZZA? Si sorride ma si avverte soprattutto l'amarezza. Adesso è troppo tardi

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  12. Ragno, ma tu sei un ingegnere lavoratore o solo sulla carta?
    Perchè io ho diplomini di questo e di quello che sono diventati ornamenti di casa...come le piante insomma!

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  13. Bella, non credere che qui sia diverso.
    Vieppiù che c'è un inverno freddo e quindi ulteriori spese di riscaldamento e cappottoni.
    Se devo fare la nullatenente tanto vale farla in un posto fico!

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  14. Fabri, in realtà non è un vero rimpianto, nel senso che se tornassi indietro non so se farei scelte diverse.
    E' il senno di poi e la situazione a farmi incazzare...

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  15. Al sud, molto a sud, c'è il mare, il sole, e ci sono io. Punto. Per il resto, credo tu sappia che il tasso di disoccupazione al sud è decisamente più alto che al nord, raggiungendo punte di oltre il 13,3% in Sardegna, 13,9%in Sicilia e 12,9% in Campania. Il tasso di occupazione, invece, a livello regionale risulta più elevato in Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige (68,5% in entrambi i casi) e Valle d'Aosta (67%). Così dicono le statistiche, drammaticamente, ribadendo che questi numeri sono anche notevolmente più alti se vai a considerarli riferiti alla fascia d'età tra 25 e 35 anni. Non è qui certo il luogo e non è da me l'analisi di tutti questi dati e la ricerca del perchè e percome, ma qui ti voglio solo esprimere il mio pensiero. 1) Per i giovani (i nostri figli per intenderci) saranno cazzi ben più amari di quelli che abbiamo succhiato noi. Non mi sento di spronare diversamente i miei figli se non allo studio e alle conoscenze (in senso lato) e alle esperienze che li portino il più possibile a confrontarsi con il mondo, per quanto queste possano essere dolorose e faticose. Diversificarsi, specializzarsi, cercare di essere sempre "qualcosa di più".
    2) Anche per fare la parrucchiera ci vuole talento, studio e culo, come per qualsiasi altra professione : per una persona che "riesce" ci sarà certemente una percentuale proporzionale che fallisce. Altrimenti ci sarebbero un sacco di parrucchiere e pochi dottori. Ehm. 3) anche io, come tutti, penso a volte alle "scelte" della mia vita e a cosa sarei o come sarebbe se quel giorno, per il timore di andare a studiare lontano, non avessi frustrato quello che allora era il "sogno". Rimpianti? no. Nessuno. Ma di certo la voglia di incitare i miei figli e qualsiasi giovane (e perchè no anche i meno giovani) a non "mollare".
    4) bah, mi conosci, se seriamente pensi di "emigrare" sono disposta a spostare questa conversazione su altri livelli.
    5) in accordo con il maestro Manzi dico : non è mai troppo tardi.

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  16. Lo studio serve, lo sai. Serve ad imparare ad imparare. Che sarà banale, ma nella vita non si finisce mai. E tua figlia non ha neanche iniziato.
    Certo che avremmo potuto scegliere mestieri diversi che non passano mai di moda tipo il becchino, il dentista, l'estetista o la parrucchiera. Ma quando eravamo a scuola noi c'era ancora il mito del pezzo di carta: che non era un mito, funzionava veramente. E' adesso che ti ci puoi pulire il culo. Ora oltre alla laurea devi avere il master. Master in paraculismo o bottanesimo.

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  17. Rita, in valle non mi prendono, che mica è facile prendere la residenza là!
    1) Certo che per loro saranno cazzi ancora più amari, ma ora come ora, da perfetta egoista, devo pensare a sistemare me continuando a spronare s.p.
    2) Il talento te lo crei. Qui a Torino c'è un parrucchiere maschio famosissimo che se prenoti oggi ti riceve tra 6 mesi. Il giorno in cui ero andata a farmi tagliare i capelli da costui, a parte pagare uno sproposito, volevo correre a denunciarlo per scempio!
    3) Come dicevo non ho rimpianti...in fondo quello che ho fatto mi è piaciuto.
    4)Ci sto pensando seriamente.
    5)Certo... del resto finchè c'è vita!

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  18. Macs, ci avevo pensato di fare il becchino.
    Almeno nessun cliente può rompere il cazzo perchè non è soddisfatto!
    E non ci va neppure il master!

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  19. Io non ho studiato e me ne pento, ma ho sempre ( per fortuna ) lavorato, certo ho fatto lavori veramente merdosi, sognando un ufficio caldo o di poter uscire la sera vestito da lavoro, ora mi ritrovo davanti ad un pc vecchio di 6 anni, un monitor da 15 comprato di seconda mano, 5 euro nel portafogli e 20 in banca e la certezza che questa condizione tende a peggiorare ogni giorno, non ho molti orizzonti davanti a me, non so se è così in tutt' Italia, ma qua senza maturità non puoi neppure prender in mano la scopa per fa re lo spazzino.
    Ma dalla mia miseria posso solo augurarti di uscire da quella situazione di stallo, per come scrivi e per come ti interpreto sei una persona che merita più di un' opportunità, e, sicuramente ne faresti buon uso.
    Come dico sempre in questi casi..... in bocca al culo.

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  20. Rige, mi sento una merda.
    E una privilegiata.
    Tutti meritiamo qualcosa.
    Probabilmente tu più di me.
    Il fatto è che ognuno tira l'acqua al suo mulino senza rendersi conto che, in fondo, non si sta male e che altri possono stare peggio.
    Ti posso abbracciare?
    Posso?

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