Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

venerdì 22 giugno 2012

Remedios

C'è una cosa che una madre non dovrebbe fare mai, oppure fare ma non farsi scoprire, ovvero leggere diari e lettere inviate o ricevute, dei figli.
Mia madre mancò a questa piccola regola fondamentale e si dilettò a scorrere una missiva di un amico, il quale si preoccupava di segnalarmi che i miei comportamenti davano luogo a critiche pesanti dei benpensanti.
Ero, sono e sarò sempre, una persona cordiale, vittima spesso di fraintendimenti.
Lo sapevo lo so e lo saprò, ma questo non influenza minimamente il mio modo di relazionarmi.
Chiaramente la mamma mi affrontò a muso duro e per quanto potessi rassicurarla, il giudizio che pendeva sulla mia testa, era lì a fare da cornice al mio nome.
Non sono stata una fanciulla precoce e la prima volta in cui la diedi ero un'adolescente attempata.
Ma i delatori vedevano quello che volevano vedere e giudicavano con la forza della loro apparente rettitudine.
Ma non mi sono mai preoccupata, non foss'altro perchè il mio principio è sempre partito da un solido presupposto secondo il quale non è importante quello che gli altri pensano di te, ma quello che tu pensi di te stessa.
Che non è altro che un modo sano, per sbattersene il cazzo dei giudizi degli altri.

(remedios - gabriella ferri)

20 commenti:

  1. sacrosanto.
    e poi con remedios in sottofondo puoi dire quello che vuoi.
    :)

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  2. E poi... "0gni tanto non è male avere l'aria di una balorda" Cit.
    Scherzi a parte, la gente parlerà sempre e parlerà sopratutto su chi poco poco si distacca dai canoni.
    Perciò chi se ne fotte!
    Di certo è anche vero che per vivere senza rotture realmente debilitanti, bisogna imparare a dissimulare la propria natura...
    purtroppo è così, gli attori (anche non bravi) vanno avanti... Bisogna imparare a fregare il pubblico, perché dopotutto la verità non la capirebbero comunque!

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    1. Io non riuscirei neppure volendo ad essere diversa da come sono.
      Magari!

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  3. “Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro.” Diceva Charlie.. e io la penso come lui :-)

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  4. d'accordo con tutte...ma come Chiara, penso che bisogna dissimulare, fregare il pubblico che cmq non ti capirebbero mai...
    ciò che sei è un fatto interiore e personalissimo:)

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    1. Non sono d'accordo. Quando resta un fatto solo interiore e personalissimo diventa sterile e fonte di nevrosi. L'essere umano è fatto per esprimere se stesso, non per nascondersi, e tutta la letteratura, l'arte e l'architettura, tanto per dirne tre, sono lì a testimoniarlo. Inoltre, se uno non si esprime e si nasconde, assume su di sé, ingiustamente, un problema che è di altri.

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    2. Hai ragione sai? Pero' dipende dal " pubblico" ...
      se alcuni sono così ottusi e fossilizzati nelle loro idee ingessate, preferisco oggi, dissimulare, perché sono stanca di brandire spade come una Giovanna D' Arco...

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    3. Partiamo dal presupposto che dove posso me ne fotto altamente del pubblico.
      E' chiaro che non è che possa sempre sparare a zero.
      Ma quello che pensa, soprattutto chi non si è preso la briga di conoscermi anche solo un po', è un problema suo.

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  5. Sì, sono più che d'accordo e scommetto che non te l'aspettavi. Resta il fatto che non credo si dovrebbe leggere la corrispondenza di nessuno, neanche quella dei propri figli. Dicendolo o no, poco importa. È una questione di rispetto per me fondamentale. Al mio ex non permettevo di aprirmi nemmeno le buste delle bollette.

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    1. Perchè non me lo sarei dovuto aspettare?
      A parte R., mi sembra che io e te si sia sulla stessa lunghezza di pensiero.
      Hai ragione, non si dovrebbe,
      Ma nessuno ha la certezza che non sia successo.
      Quindi chi dice di non averlo mai fatto o dice la verità o lo nasconde molto bene.

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  6. Invece di guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino -ammesso che ci sia- guardassero la trave che c'è nel loro...stronzi (mia poco evangelica ma sentita aggiunta, che in genere chi si erge a ferreo paladino della cosiddetta morale assai poco la pratica o -e forse è ancora peggio- non l'ha mai potuta "trasgredire" nemmeno di tanto in tanto).

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    1. E' più comodo vedere sugli altri quelli che vengono classificati come vizi.
      Comunque non mi sono mai preoccupata di conoscere i loro.

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  7. altri tempi quando c'erano i diari..
    la segretezza aveva un perché e delle virtù...
    adesso c'è la bacheca di facebook.

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    1. vero.
      Quando voglio sapere i cazzi altrui, basta vedere le notifiche.
      C'è gente che racconta ogni pelo.

      Io i miei diari di allora, li ho ancora, scritti fitti fitti.
      E non sono pochi!

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  8. Ma tua madre legge il tuo blog?

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