Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

giovedì 30 luglio 2009

Cosa conta


In mezzo a tutte le parole ci sono i fatti.
Fare cose, per se per gli altri, fare e dimostrare parole delle quali ci riempiamo la bocca.
Ne vomitiamo a migliaia.
Sostenute dalla potenzialità delle intenzioni e da quel nulla che più spesso le rappresenta.
Gli esseri muti lasciano parlare le mani e il cuore e con un filo di voce trasmettono bisogni e trattengono attenzioni.
Meglio silenzi e pensieri che prendono forma che sillabe incatenate e sguaiate che muoiono sulle labbra.

6 commenti:

  1. Concordo silenzioso con ogni tua parola. Anche non detta.

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  2. Tu l'hai fatto. Mi hai parlato l'altra sera con gli occhi. questo lo sai vero?
    Patrizia

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  3. "Il silenzio è l’araldo più perfetto della gioia: sarei ben poco felice se fossi capace di dire quanto". (William Shakespeare)

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  4. a volte sappiamo perfettamente cosa andrebbe detto ma non esistono parole x dirlo..e ci si guarda negli occhi chiedendosi se la verità dell'altro è uguale alla nostra..ma cosa conta se tanto non c'è voce?

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  5. Conobbi una ragazza. Era sordo muta e si sforzava di leggere il mio labiale. Rimasi sbalordita dalla gentilezza e l'affabilità dei suoi occhi. Le chiesi di imparare il suo linguaggio. Rimase il silenzio, sbarrando gli occhi. Le sorrisi e le chiesi perchè era rimasta male e se l'avevo messa in imbarazzo. E lei mi disse che si era sempre giudicata diversa e che era lei che avrebbe dovuto lottare per integrarsi ed era la prima volta che qualcuno le chiedeva di imparare qualcosa. Le ho detto che il suo mondo mi affascinava, riusciva a capire, percepire ed ascoltare con una grazia e una forza al di fuori del comune. Riusciva anche a ballare, tenendo il ritmo. Le vibrazioni le ascoltava attraverso i piedi, sul suo parquet, mentre lo stereo suonava con i bassi alti.
    Era un nuovo mondo ed io ero intenzionata a seguirlo, entravi, conoscerla.
    Il tempo fu maledettamente poco prima della sua partenza. Ma ricordo ancora i gesti che fece dal treno. Indicò se stessa, indicò me e pose il pugno destro sulla spalla sinistra e il pugno sinistro sulla spalla destra.
    "Sarai sempre con me" e queste parole, urlate con consapevole sentimento, riecheggiano ancora nella mia testa.

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