Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

sabato 8 gennaio 2011

Centro di gravità permanente


Anni fa ci sono andata da uno strizzacervelli.
Su suggerimento del medico di base, avevo preso appuntamento presso uno dei centri di sanità mentale, era ancora usl, unità sanitaria locale, e con riluttanza mi ero presentata.
Più per curiosità che per un conscio bisogno di aprirmi a qualcuno.
Entro in questa sala anonima e asettica, qualche paziente in attesa, persone con lo sguardo perso nel vuoto, qualcuno che dondola su se stesso, come stretto nell'abbraccio consolatorio di una persona cara che stesse prendendosene cura.
Entro e mi siedo di fronte a questa dottoressa anonima e asettica come la sala in cui avevo aspettato il mio turno.
Mi chiede per quale motivo fossi li.
L'approccio, di per sè, mi ha lasciata sgomenta.
Perchè sono qui? Me lo sto chiedendo anch'io.
Fondamentalmente perchè il mio medico mi ha chiesto di provare questa strada, nonostante abbia combattuto contro tutto il mio scetticismo sono qui e mi metto a raccontarti qualcuna delle mie cose, solo perchè qualcosa devo dire e non perchè senta di dovermi sfogare con te, che sei fredda e indifferente ed hai quell'atteggiamento scazzato di chi ha a che fare con malati veri, quelli con le ossessioni, quelli maniaci depressivi.
Io ho solo un po' d'ansia, che sarà mai in mezzo a tutta questa follia alla quale sei abituata?
Tant'è che me lo dici, ti rivolgi a me e mi domandi se ho avuto modo di vedere le persone che hanno davvero bisogno e sono li ad aspettare.
Gli sto rubando tempo, a loro e a te e mi sento una miserabile.
Dopo cinqueminutialmassimo, mi dici che potremmo rivederci e mi fissi un nuovo appuntamento, ma lo fai senza convinzione.
Mi sento più merda di quando sono entrata e decido che se t'incontrassi per strada ti arroterei passandoti sopra con la macchina più volte.
Così che ad un tuo prossimo collega avrei potuto dire di avere manie omicide.
Sicuramente sarei stata più interessante.


42 commenti:

  1. Di tutte le categorie professionali gli psicologi sono quelli che ritengo più inutili.
    alla fine se il paziente non vuole guarire loro riescono a fare un cazzo di niente.
    se non altro gli psichiatri ti danno dei farmaci...

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  2. E' capitato anche a me, per un paio di volte, di frequentare una psicologa. Questa tizia era piu' "fuori" di me. Ciclicamente, doveva frequentare uno psichiatra per vomitargli addosso tutte infelicità ed i problemi degli altri.. Alla seconda ed ultima seduta, ero io a consigliare lei.. :) Ciao

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  3. buon giorno, non era la terapeuta giusta.
    ma insistendo può capitare di trovare un aiuto adatto.
    come spesso succede quando hai bisogno di aiuto sanitario devi prima farti la diagnosi e poi trovarti chi è adatto a trovare il rimedio.
    gli psichiatri e i farmaci in genere sono adatti solo in caso di suicidio.
    nel senso che ti ci portano in fretta, basta leggere i bugiardini!
    entrambi assolutamente inadatti a considerare l'essere umano come tale.
    (parlo per me)

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  4. non esistono centri di gravità permanenti, ma continue oscillazioni attorno a un centro che esso stesso si muove... hai presente le trottole?

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  5. Cinno, nel mio immaginario, lo psicologo rappresenta una figura professionale capace di farti arrivare a parlare del tuo malessere interiore.
    Nella realtà, conosco persone che sono in analisi da millenni e continuano ad avere le stesse paranoie dissanguandosi economicamente.

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  6. Topaus, tu sei arrivato a due sedute?
    Ma che bravo.
    Io dopo quella ho giurato a me stessa che mai più avrei rimesso piede in quel posto.

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  7. teti, sicuramente ho trovato un cane incapace.
    Ma, sinceramente, girare per trovare quella giusta, non è uno dei miei obbiettivi.
    E gli unici farmaci ammessi sono poche gocce di ansiolitico.

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  8. demian, si certo.
    Ma anche la trottola ha un centro sul quale poggiare la base, una certezza del suo equilibrio senza il quale non puà girare.

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  9. Solo un pazzo ne può capire un altro.
    Ho un caro amico psicologo che nei suoi momenti migliori afferma che la psicologia altro non è che un palliativo dell'anima; acqua fresca che si fa passare per elisir.
    Dal mio punto di vista una po' di sana follia non fa mai male a nessuno...

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  10. Andare in terapia è come andare da un prete. Con una fondamentale differenza: il prete cercherà di far leva sui tuoi sensi di colpa, il terapista invece farà leva sul tuo portafoglio per scassinarlo. Ad entrambi non gliene frega niente di te ed è questo il motivo per cui hanno successo come categorie. Puoi andare, sederti, tirar fuori tutto quello che hai dentro, sfogarti, loro ingoiano tutto e senza neanche digerirlo lo cagano fuori. In alcuni casi questo è di grande aiuto perchè molto del malessere che ci portiamo dentro è dovuto alla cattiva abitudine che abbiamo di tenerci tutto dentro. Ci sono altri malesseri, intendiamoci, che attingono alla sfera di ciò che siamo o che pensiamo di essere: quelli dipendono dall'infanzia e dalle circostanze. Due cose che non possiamo cambiare noi, figurati un terapista. Ecco, sai quando serve un terapista? Quando funziona come svuotatasche:
    tu vai lì svuoti il contenuto della tua anima sul tavolo e lo guardi da fuori, con distacco. Poi piano piano cominci a rimettere dentro i singoli oggetti, ma nel posto giusto, questa volta.

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  11. Ciao,
    ci sini stato per sei mesi,perchè mia moglie mi diceva che "non ero tanto a posto,dovresti farti vedere".
    Risultato:io parlavo e lui annuiva.
    Quando alla fine io ho sbottato dicendogli che forse un paio di suggerimenti poteva anche darmeli,si è limitato a dirmi cosae che gia sapevo...
    Però ho speso un sacco di soldi.

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  12. Gli strizzacervelli hanno "aiutato" i miei tentati suicidi imbottendomi di psicofarmaci. Ho risolto prendendo due cani e vivendo in bosco. E anche smettendo di leggere libri depressivi :) bacio Tesora.

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  13. credo più di uno psicologo possa essere utile qualche settimana in un convento, senza tv o cellulari...in silenzio, così da non avere distrazioni.
    i "demoni" diventeranno ben visibili e si potranno combattere.
    gli psicofarmaci sono come prendersi una sbornia...ti fanno stare bene per qualche ora e poi siamo sempre li.
    temo che molti psicologi siano delle sanguisughe. sicuramente ci sono persone capaci ma trovarle non è semplice.

    tempo fa lessi "Platone è meglio del Prozac" e non è male

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  14. Io credo che sarei un caso interessante per uno strizzacervelli... divertimento assicurato!!!

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  15. Buongiorno..la differenza di una professione la fa la personae non la laurea o il camice che indossa..in un periodo diciamo catastrofico della mia vita...ho avuto bisogno..anche'io mi hanno mandata da uno psichiatra...la mia salvezza e non ero una malata vera ciòè una di quelle con patologie mentali....ma lui ha capito che avevo bisogno..di una mano....una mano durata un anno...e sono andata attraverso l'usl..non privatamente...mi fermo qua...perchè il mondo della salute mentale è ancora lontano luce..ad essere un mondo curato in mondo dignitoso...sto divagando...buona domenica..Grazia

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  16. Monsieur, ma io non sono pazza.
    E non ti nascondo che a volte vorrei possedere un po' di quella sana follia incosciente.
    Troppa consapevolezza t'ammazza di razionalità.

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  17. Macs, io conosco la mia piccola esperienza.
    Non dubito che magari qualcuno funzioni anche, che faccia il proprio mestiere credendoci.
    Credo anche che i dolori dell'anima non abbiano cure e siano come gli ematomi, debbano assorbirsi col tempo.

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  18. Ale, già io ad una che mi dicesse quello che tua moglie ha detto a te avrei fatto del male serio, altro che psicologo!

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  19. Nast, l'antidepressivo voleva allungarmelo il neurologo!!!
    Ma per piacere!
    Che li prendesse lui!
    Non sono a rischio suicidio, mai neppure lontanamente pensato.
    Non sono neppure una da boschi..cioè dopo giorni potrei sclerare.
    Devo trovare la mia porta sulla quale ci sia scritto exit!
    Baci a te meraviglia

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  20. Cinno, condivido.
    Ma aborro gli psicofarmaci.
    Non voglio dipendere da una pillola per pensare di stare bene a tratti.
    No no!!!

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  21. Bella, tu sei un caso interessante a prescindere!!!
    Ti abbraccio

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  22. ferrovie, è stato bello leggere, ho finalmente la consapevolezza di essere una persona sana!!

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  23. Grazia, sei stata fortunata.
    Hai avuto un'opportunità con la persona giusta.
    Io forse non lo sono stata altrettanto; neppure penso di ritentare che un'altra esperienza così sarebbe devastante e proprio non ci tengo.
    Un bacio cara

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  24. La verita è sempre nel mezzo, è inutile cercare a Grosseto

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  25. vabbè, tanta ignoranza, abissale, pregiudizio. stupidità. da parte di tutti. quello di chiedere il motivo per cui sei lì è una domanda innocua e talvolta utile, è per sapere cosa ti spinge a venire lì, la tua domanda interiore. magari posta male? o accolta con diffidenza? sei andata lì pensando di perdere tempo e ci sei riuscita.
    quello che penso lo sai.
    gli psicofarmaci non sono droghe, servono, a volte salvano, e non solo dal suicidio, dalla tristezza che vela lo sguardo.
    fate vobis.

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  26. ...mi accodo con fermezza al commento della Rossa che precede il mio...commento con il quale concordo pienamente e di cui sottoscrivo ogni riga storcendo un po' il naso per la superficialità e leggerezza che vedo trasudare da tutte queste righe.

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  27. ferrovie mi accingo a cercare nella mia provincia.

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  28. Anch'io ho avuto un periodo buio della mia vita... ero veramente in crisi con me stesso e non sapevo più chi ero e cosa volevo fare nella vita. Un disastro totale! Stavo per andare da uno strizzacervelli (che con me non avrebbe saputo da che parte incominciare...) ma mi sono ripreso da solo, con la sola forza di volontà! Ora sono guarito e non credo più di essere un cane! Bau...

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  29. Rouge, tu non sai con quale atteggiamento mi è stata posta quell'innocua domanda.
    Tu non sai come mi ha fatto sentire il fastidio del suo sguardo, il disinteresse che ho percepito.
    Io non dubito che ci siano dei bravi professionisti, magari capaci di aiutare le persone.
    Io so di aver incontrato quella sbagliata, so che un mio amico ha incontrato quella sbagliata.
    Forse il mio limite è non aver cercato altrove, ma i presupposti mi hanno fatta desistere.
    Io non ho bisogno di essere salvata, avrei solo voglia di avere quello che da troppo tempo mi manca che è un lavoro.
    Conosco l'origine del mio dramma e diventa ancora più intenso ogni giorno in cui nulla cambia, nonostante gli sforzi, nonostante il desiderio.
    Basterebbe molto meno di uno psicofarmaco per far si che quel velo di tristezza abbandonasse non solo il mio sguardo, ma tutta me stessa!

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  30. kildare the doctor, dovrei riscrivere le stesse cose ma credo basti leggerle appena sopra.
    Tu mi conosci, sai che sono una guerriera, una lottatrice, una che non si arrende.
    Ti pare che se avessi creduto di essere nel posto giusto sarei scappata per superficialità?
    No avrei perseverato.
    E ti dirò di più, se avessi avuto i soldi sarei andata anche da un professionista a pagamento pur di guarire dalle mie malattie psicosomatiche.
    Mi curo da me ora come ora, sperando che gli eventi prendano una piega migliore.

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  31. cagnaccio, per quanto mi riguarda, non è un problema con me stessa, un non sapere più chi sono e cosa voglio.
    Io questa consapevolezza ce l'ho.
    Almeno quella, la conservo!
    Miao

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  32. wow, che meravigliosa diagnosi quella di rossa. Se fossi suo paziente ne sarei onorato!

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  33. Amore Immaginato@
    E chi parlava di te? Io parlavo di me! ;))

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  34. Monsieur e io per questo t'invidio!
    ;)

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  35. alt :
    la parola superficialità io l'ho messa in rosso fra le righe con le quali qui si è "chiacchierato" dei fatti. Non ho attribuito superficialità ai tuoi ipotetici atteggiamenti di fuga (?).
    Concordo sostanzialmente sul fatto che è inutile recarsi da un tale professionista con la certezza di stare a perdere tempo, perché in tal caso tempo si perde davvero e quel che è peggio lo si fa perdere anche ad altri.
    Pur se si "paga".
    Gente incapace con laurea e senza laurea ce n'è in tutti i settori, ladri non se ne parli. Ciarlatani non si contano.
    No, non sono psichiatra nè tanto meno psicoanalista. Ti stupirò forse dicendoti che non conosco le tue malattie psicosomatiche ma che ho sicuramente rivisto in te il mio concetto di guerriera, lottatrice, "una che non si arrende".
    E tutto ciò senza nulla togliere alla gravità del problema mancanza di un lavoro, così pressante e così importante da essere capace di alterare tutte le dinamiche con le quali un essere umano può essere in grado di affrontare la gravità dei fatti.
    No.
    Non ho ascritto superficialità ad atteggiamenti tuoi ma al contesto descrittivo e discorsivo dell'intero post e commenti così banalmente negativizzanti una professionalità.
    Nessuno mai dovrebbe curarsi da sè...in certi casi, neppure un dottore! ;)

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  36. Eppure ho descritto i fatti esattamente come si sono svolti.
    La superficialità è ascrivibile a chi avrebbe invero dovuto approfondire i motivi che mia avevano condotta a cercare un confronto con quella che credevo essere una professionista.
    Sono uscita di là, con un senso di vuoto e disgusto perchè in fondo ci speravo.
    Sapevo di non trovare il nirvana, ma pensavo che avrebbe trovato il modo, la maniera, le parole per non farmi sentire una semplice cazzona andata li per farle perdere tempo.
    Ho più volte ribadito, nei miei commenti, che sono certa che ci siano professionisti in gamba.
    Sono stata sfortunata a trovare l'unica alla quale serviva una motivazione diversa per prendere a cuore il caso di una persona ansiosa.
    Una cialtrona, appunto.
    Magari una in gambissima con i depressi cronici...chissà.

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  37. azz...magari è stata in gamba a riconoscere invece in te proprio la cazzona andata lì per farle perdere tempo. A riconoscere che probabilmente tu non avevi affatto bisogno di lei. Pensaci, prova a guardare le cose sotto un altro punto di vista.
    E' molto difficile giudicare qualcuno con pochi elementi di conoscenza, si finisce per dare alle nostre azioni solo la consistenza della reazione epidermica. L'empatia gira a 360 gradi.
    (adoro quando sorvoli sui punti cruciali, come ignorandoli, lo sai)

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  38. non penso proprio, dal momento che non avendo io stessa tempo da perdere, se non fosse stata per necessità, anche inconscia se vuoi, non mi sarei mossa da casa.
    Hai ragione, è difficile giudicare qualcuno in pochi istanti, proprio per questo credo che le domande iniziali siano le più importanti e il modo di porsi lo è ancora di più.
    Io sono sempre umile negli atteggiamenti, non aggredisco mai, non foss'altro che per quel senso di cortesia innato, che non mi permette di trattare male nessuno, neppure chi se lo meriterebbe (del resto tu stessa spesso mi dici che sono troppo tenera nonostante gli espisodi richiederebbero maggiore polso e determinazione!)
    Vogliamo essere magnanimi?
    Non eravamo fatte una per l'altra!!

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  39. uh...se io fossi stata nei panni di quella là ed avessi visto sedermi davanti una signora che viene a me con l'aria di farlo più per curiosità che per conscio bisogno o desiderio di aprirsi a qualcuno (che brutta immagine, questa di aprirsi)...con l'aria della riluttante e scettica persona che si accinge a compiacere l'insistenza del proprio medico di base (figuriamoci!)....se io fossi stata quella là anonima e asettica dottoressa (e che dovevo essere, famosa? o virulenta?)....se io fossi stata qualla là avrei chiesto anch'io, con l'aria probabilmente da antipatica, perchè mai ti trovassi lì davanti a me.
    Non fosse altro che per provocare in te una istantanea arresa alle motivazioni che alimentavano il tuo scetticismo.
    Perchè è inutile intraprendere certi percorsi se non se ne ha una volontà.
    Non so se mi sono capita.

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  40. se tu fossi stata quella là, inconsapevole dei motivi per i quali mi trovassi la, (lei non poteva sapere che io stessi assecondando il mio medico, neppure poteva sapere se mi presentassi con scetticismo o riluttanza) avresti visto uno sguardo perso, in attesa di capire come fosse giusto presentarsi, come fosse giusto porsi e che invece è stata trattata con scazzo e fastidio.
    Se io fossi li oggi la manderei a fare in culo e le direi che è una perfetta incapace.
    Certo, probabilmente per me era una spiaggia da provare ma ero li, avevo vinto il mio scetticismo ed ero seduta davanti a lei in attesa di una mano tesa e non un calcio in culo.
    Non so se mi sono spiegata.

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  41. uhm....
    mi hai convinta.
    anche se faccio parte di quella categoria di gente che crede che in certi casi e/o da alcuni sia assai meglio prendere un calcio in culo che una mano.
    ma tu, perchè volevi una mano?

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  42. anche tu non mi ascolti. è il mio destino evidentemente.
    ciao

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