Egregio direttore della casa editrice Pinco Pallino,
lo so, avrei potuto fare a meno di rivolgermi a lei ed accusare il colpo, ma addure che il manoscritto del mio giallo sia scontato, banale e fin stucchevole, con tanto accanimento, mi ha ferito.
Immagino che leggerà miriadi di tentativi di romanzi e che ne avrà le scatole piene di dover cestinare lavori dai quali non ha tratto soddisfazione alcuna.
Ma, proprio in virtù del lavoro che conduce, potrebbe fare la stessa cosa con un minimo di garbo e di cautela.
Perchè dietro un romanzo, sebbene tentato e incerto, c'è il cuore di colui che l'ha scritto, c'è una fantasia che ha cercato di volare, ci sono notti insonni, c'è la ricerca di quella novità che ancora non è stata scritta, c'è il cammino lungo e tortuoso che accompagna l'autore e lo conduce alla parola fine.
Che certo, magari non sarà un capolavoro, ma posso affermare, senza peccare di presunzione, di aver letto dei disastri che pur son stati pubblicati.
Credo che ognuno possa amare le parole di un altro oppure rimanerne disgustato, perchè il gusto ed il piacere, sono soggettivi.
Non è latore di verità assolute, caro direttore.
Pertanto sono io che non la ritengo degna di confronto.
Tenterò altrove, da qualcuno a cui magari non piacerà comunque, ma avrà parole e modi di porsi che non lasceranno modo all'amarezza, di prendere il sopravvento.
Cordialmente suo
Stephen
lo so, avrei potuto fare a meno di rivolgermi a lei ed accusare il colpo, ma addure che il manoscritto del mio giallo sia scontato, banale e fin stucchevole, con tanto accanimento, mi ha ferito.
Immagino che leggerà miriadi di tentativi di romanzi e che ne avrà le scatole piene di dover cestinare lavori dai quali non ha tratto soddisfazione alcuna.
Ma, proprio in virtù del lavoro che conduce, potrebbe fare la stessa cosa con un minimo di garbo e di cautela.
Perchè dietro un romanzo, sebbene tentato e incerto, c'è il cuore di colui che l'ha scritto, c'è una fantasia che ha cercato di volare, ci sono notti insonni, c'è la ricerca di quella novità che ancora non è stata scritta, c'è il cammino lungo e tortuoso che accompagna l'autore e lo conduce alla parola fine.
Che certo, magari non sarà un capolavoro, ma posso affermare, senza peccare di presunzione, di aver letto dei disastri che pur son stati pubblicati.
Credo che ognuno possa amare le parole di un altro oppure rimanerne disgustato, perchè il gusto ed il piacere, sono soggettivi.
Non è latore di verità assolute, caro direttore.
Pertanto sono io che non la ritengo degna di confronto.
Tenterò altrove, da qualcuno a cui magari non piacerà comunque, ma avrà parole e modi di porsi che non lasceranno modo all'amarezza, di prendere il sopravvento.
Cordialmente suo
Stephen
amen . (chiusura)
RispondiEliminavolendo, anche "così sia"
RispondiEliminaE' che non ho dimestichezza con i termini che in qualche modo portano al cattolicesimo.
Quindi, tutto sommato, prosit!
Almeno 3 volte ho letto "responsi" simili, tanto uguali a quei risultati clinico medici che mettono ansia. Poi la svolta. Perché la vita e per lo più una botta di culo lo sanno tutti. Arriverà anche per te e se così non fosse, che.... Prosit!
RispondiEliminaIn realtà non ho mai tentato questa strada.
RispondiEliminaVuoi perchè non ho il dono del racconto e la sintesi mal si addice alla scrittura di un rilegato, vuoi perchè non sono in grado di sostenere una trama...
E poi, è proprio così, bisogna avere una botta di culo senza senso..oppure darlo!!!
Prosit mia cara!
non fare come me: non ti sottovalutare...
RispondiEliminaTUONO!!! Prosit!!! Allallallallallalla... Botta di culo!!!
Dev'essere King, quello Stephen lì.
RispondiEliminaL'ho letto da giovano, al tempo in cui adoravo le storie forti e un po' thriller.
Una volta avevo spedito delle poesie ad una casa editrice che, almeno in apparenza, sembrava voler dare spazio a giovani scrittori. Mi risposero (via e-mail) con una missiva che mi lasciò sconcertata. Non perché rfiutassero il mio lavoro, fin lì nulla di strano, ma perché chi osava rifiutare i miei scritti adducendo motivazioni di una banalità sconcertante, aveva compiuto almeno una decina di errori di ortografia. Perché, mi sono detta, certi soggetti fanno un lavoro simile? Perché delle capre di tal fatta si permettono di giudicare ciò che scrivo?
Fabri io non mi sottovaluto, semplicemente conosco i miei limiti!!!
RispondiEliminaeuri, leggendo le biografie di King o Asimov, mi sono resa conto che, nonostante la grandezza di questi scrittori, i loro primi lavori non furono neppure presi in considerazione.
RispondiEliminaHo quindi cercato d'immaginare, qualora la casa editrice si sia almeno degnata di rispondere, quello che sarebbe potuto passare per la testa di un autore che, fondamentalmente, sa di avere capacità e potenzialità e che per inettitudine altrui, non gli vengono riconosciute.
Magari è la stessa cosa che è capitata a te!
Non credo sia del tutto inutile inviare i propri manoscritti. Non tanto per la minimale possibilità di essere pubblicati, quanto per il fatto che, per come funziona oggi l'editoria, c'è sempre la possibilità che qualcuno ti ricontatti per scrivere, che ne so, il finale di un libro che Moccia non ha voglia di finire. Queste case editrici sono piene di scrittori fantasma, che fanno il lavoro sporco per altri che poi vanno in tv a ritirare premi e a vantarsi della propria ispirazione. Se ci fate caso, sono molti i libri che arrivano al penultimo capitolo con uno stile e chiudono il libro con uno stile completamente diverso...
RispondiEliminaIl mondo dell'editoria
RispondiEliminail culo vada a dar via!
...così, per gradire :oD